Le gemelle schiave (parte I)
Data: 07/05/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu
... l’averle viste crescere e trovavano inconcepibile il mio arrivare a desiderarle sessualmente. Mi ero esposto troppo, confessando la mia ossessione, potevo avergli dato l’impressione di poter essere loro a dominare me, così ho continuato mostrando più freddezza e cinismo.
“Smettete di fare le scandalizzate, vi siete divertite a fare le maliziose con me, ho sempre visto come vi scambiavate occhiate di intesa ogni volta che mi mostravate le vostre scollature e le minigonne inguinali!
Le cose stanno come vi ho detto. Senza giri di parole, chi può evitarvi di finire male è solo il sottoscritto. E oltre a tirare fuori voi stesse e i vostri genitori dai pericoli potreste permettervi la bella vita, tutte le comodità e i vizi a cui siete abituate e molto di più.
Se esco da quella porta…” L’ho indicata alzando la voce e aggrottando minaccioso la fronte. “…Non ritornerò mai più e i 200mila euro di debito verranno a riscuoterli i mafiosi! Quelli ammazzano anche per duemila euro, vi rendete conto cosa vi farebbero per una cifra così grossa? Sgozzano i vostri genitori e vi mettono in strada a battere insieme alle slave e alle nigeriane! Volete questo?”
Le avevo fatte spaventare a dovere. Eleonora, in preda ad una ancora maggiore disperazione, mi s’è buttata tra le braccia piagnucolando e implorandomi di non fargli questo.
Sentire il corpo morbido e sodo della ragazza contro il mio mi stava eccitando ancora di più, il cazzo duro e sporgente premeva contro il suo morbido ...
... bacino e la mia erezione diventava oscena. Sentivo che avevo perso la ragione e che stavo per fare una pazzia; liberare finalmente tutte le voglie e le fantasie indecenti che più o meno inconsciamente albergavano nella mia testa da tanto tempo. Eleonora continuava a frignare sulla mia spalla, io le ho stretto la faccia tra le mie mani e l’ho fissata.
“Non piangere più tesoro, ora se vuoi puoi salvarti… dipende solo da te.”
“E cosa devo fare?” Chiedeva con la voce rassegnata e rotta dai singhiozzi del pianto.
“Tu niente per adesso. Devi solo lasciarti fare…”
Ho portato le mani sotto l’asciugamano e ho palpato le sue chiappe sode e rotonde, gliele ho palpate con sempre più brama, le dita affondavano in quelle natiche soffici e mentre palpavo con avidità spingevo in avanti il bacino e le facevo sentire la mia verga dura premere contro di lei.
“Che gran bel culo che hai. Pensa che peccato se non potessi più permetterti la palestra per modellartelo così sodo ed elastico. Vero che ti piace avere un culetto che ti ammirano tutti?”
“Sì.” Rispondeva rassegnata, in piedi, ferma come una statua, mentre le strizzavo quelle natiche fino a farle male. Mi sono abbassato all’altezza del suo pube, avevo la sua passera davanti alla bocca e ho iniziato a baciargliela timidamente poi le ho fatto allargare le cosce e ho preso a leccarla, spingendo dentro la lingua. Dopo una lunga leccata ho deciso che era il momento che Vittoria partecipasse alla festa.
Ora che avevo sciolto i ...