1. Tre sorelle – Capitolo III


    Data: 06/05/2021, Categorie: Racconti Erotici, Autoerotismo Voyeur Autore: Ser_lancilot, Fonte: RaccontiMilu

    ... del tutto soddisfatta. – Com’è? – disse allungando un dito verso la mia cappella, raccogliendo una goccia del mio sperma, dandomi un ultimo intenso fremito di piacere.
    
    Non ebbi il tempo di dire nulla che se lo porto alla bocca. Il suo volto si contrasse un po’ stupito, non credo lo avesse mai assaggiato prima d’ora. Poi si rilasso – Però, non male! –
    
    – G-grazie… passami un po’ di carta, devo darmi una pulita – feci per pulirmi il più possibile, poi ricordatomi anche di Federica – e bisogna dare una pulita qui. – aggiunsi, indicando il lavandino
    
    – Passaci l’acqua – disse Rebecca
    
    – Non va via con solo acqua… è appiccicoso – dissi un po’ imbarazzato, dimostrando chiaramente che non era la prima volta che mi trovavo in quella situazione
    
    – E come procedi di solito? – beh basta strofinare un po’ con le mani. Poi dopo una breve pausa aggiunsi, ormai consapevole che non si sarebbe fatta problemi – oppure basta pisciarci su, per scioglierla un po’ –
    
    Sembrò decisamente interessata a quest’ultima parte. Non mi serviva sapere altro.
    
    Presi a pisciare nel lavandino, cercando di colpire il più possibile dove avevo sporcato. Poi pulii il glande con un po’ di acqua e sapone e infine ...
    ... tolsi ogni traccia residua di sperma o pipì dal lavandino. Rebecca guardava estasiata, aveva ancora la cerniera dei pantaloni aperta, da cui spuntavano delle meravigliose mutandine nere, ma aveva smesso di toccarsi. La situazione però rischiava di farmi eccitare di nuovo.
    
    – Ora dobbiamo risistemarci e uscire di qui – dissi con tono perentorio, non accettavo altre follie da quella ragazza.
    
    Ci risistemammo i pantaloni e cautamente uscimmo dal bagno. Non era passato poi molto tempo, Federica sembrava ancora intenta a sistemarsi in camera.
    
    Tornammo nuovamente ai nostri posti. Ci sedemmo silenziosi, senza molto da aggiungere alla situazione.
    
    Ma Rebecca spezzò ancora il silenzio, come un martello su di un’incudine
    
    – E comunque ce l’hai più grosso di quello di mio padre, anche da moscio – mi disse, poi accortasi del mio guardo spiazzato frettolosamente aggiunse – Oddio non pensare male! Hahaah… ho solo spiato i miei qualche volta – e sorrise, di nuovo come se tutto fosse la cosa più normale del mondo.
    
    `Che cavolo di giornata` pensai. Poi finalmente Federica ci raggiunse nuovamente.
    
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