La garconnière 2
Data: 05/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... sconvolgeva il pensiero logico.
Iniziò la cavalcata più dolce che avessero potuto desiderare; lui era al tempo stesso aggressivo e dolce; il sesso era notevole, più grosso di quello a cui lei si era piegata per anni in camera da letto; ma lo sentiva come un piumino da cipria che le titillava i gangli nervosi della sessualità; lei coglieva la sua ricettività per quel fallo desiderato e spesso sognato; scivolava nella vagina come nella sede naturale e il movimento era una carezza continua che strappava flussi d’umori e gemiti di piacere.
L’orgasmo arrivò improvviso, ma atteso, seguito e comunicato a parole, a gesti, a lamenti, a carezze; lo spruzzo dello sperma contro l’utero scatenò il doppio orgasmo contemporaneo di cui forse tutto l’edificio si rese conto; si bearono sorridenti, appagati, indifferenti se la loro goduria, la gioia di viversi e di amarsi fosse stata avvertita da tutti gli ospiti; stavano consumando il loro anomalo matrimonio e, se tutti se ne accorgevano, era anche giusto.
La loro fu, praticamente, una luna di miele che poté durare quasi tre giorni, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina; erano felici di stare insieme, in un letto d’amore e non si risparmiarono; tranne che per brevi intervalli in cui pranzarono e cenarono molto rapidamente, il tempo scorreva mentre si conoscevano, si scandagliavano, si possedevano e si davano tutto; entrambi sposati da anni, poterono svariare in tutte le tecniche amatorie; non si risparmiarono; e scoprirono felici ...
... la sintonia anche nel sesso.
Tornati in città e alla prigione dei doveri quotidiani, per avere un punto di ritrovo per le loro effusioni, Mario decise l’acquisto di un monolocale in un quartiere residenziale nuovo, dove erano sconosciuti; se la loro relazione fosse diventata importante, sarebbe stato quello il loro rifugio, per nascondersi dalle cattiverie gratuite di noi legittimi consorti che, per evitare incontri sgradevoli in casa mia, ci rifugiavamo in un hotel delle vicinanze dove con enorme ingenuità pagavo con le carte di credito.
Non avevo tenuto conto che facevano aggio sui conti di mio marito, che nella sua deformazione professionale controllava gli estratti conto voce per voce; alla fine del trimestre, gli ci volle poco per capire che figuravano voci di spesa che non avevano nessun motivo per esistere; si fece mandare copia delle varie ricevute e, a casa, dispose tutto sul tavolo, una sera che eravamo seduti, io lui e nostra figlia, prima di cena.
Chiese a noi due se riuscivamo a spiegargli come mai gli fossero stati addebitati costi per una camera per due persone in un albergo assolutamente sconosciuto e mai frequentato, oltre ai conti del ristorante annesso per diverse cene di cui non aveva alba; non intervenni, per evitare di espormi e confessare; nostra figlia cercò di trovare con lui un bandolo, colse al volo il vero senso dell’accusa indiretta e tacque; parlò solo quando, stupidamente, cercai di dire che non era un problema così grave.
“Mamma, se ...