1. Da compagno a cagnolino. Come Giulio impara ad amare la sottomissione a Max


    Data: 02/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: pillonzo, Fonte: RaccontiMilu

    ... parlottare con loro e mi ignorava. Inoltre, Andrea mi trattava sempre in modo acido, ogni scusa buona per criticarmi. Gli altri due erano fin troppo manzi e spesso, per scherzare, “mettevano le mani” su Max mentre ridevano e si battibeccavano allegri. Max dal canto suo, non si opponeva alle affettuosità. Nella testa, mi facevo mille film di gelosia, vedevo concorrenti ovunque.
    
    Mi spiego meglio, non arrivavo a pensare che mi avrebbe tradito con loro, ma lo avrei voluto tutto per me, anche quel pomeriggio. In conclusione, il pomeriggio va di merda, ci rimango male e provo a nasconderlo, ma non ci riesco. I miei gesti, l’aria un po’ rassegnata e apatica, il fare taciturno, sono come un libro aperto. Lui vede come sono, ma non dice nulla. Finisce che parla molto con gli amici e io per lo più sto in un angolo tipo soprammobile, mortificato. Vorrei essere lontano anni luce, ma sono lì. Arriviamo la sera a casa, chiude la porta e vedo che lui è incazzato con me, mi vuole far pagare che ho “tenuto il muso” davanti ai suoi amici, e parte la tirata d’orecchi:
    
    “Giulio, che cazzo avevi oggi, pareva che ti avessero ucciso la famiglia! Hai intristito pure i miei amici, cazzo! Potevi parlarci, tirare fuori un po’ il carattere. Fare una battuta ogni tanto! Eccheccazzo! Oggi eri tra il palloso e il depresso. Che cazzo hai?? Mi rovini le uscite così”
    
    E io “Scusa, Max, hai ragione, ero un po’ giù oggi, perché, non so… cioè, io pensavo che saremmo stati solo io e te…”
    
    E lui “Che ...
    ... palle Giulio, sono solo i miei amici! Okay, Mi sono dimenticato di avvisarti che c’erano anche loro, va bene, hai ragione. Ma non puoi reagire così, a fare il moscio, cioè che palle! Poi non capisco, sei geloso?” vede che sto zitto e la interpreta come una ammissione di colpevolezza. “Giulio, non mi puoi stare con il fiato sulle spalle così. Sei troppo geloso, non si fa vita, smuoviti! La relazione così diventa pesante”
    
    Io subito spaventato che “mi volesse lasciare” mi affretto a rispondere “Si, hai ragione Max, devo imparare a essere meno geloso e più socievole, scusami”.
    
    Lui resta un po’ in silenzio. Non sembra troppo convinto, ma comunque l’argomento cade, anche perché è l’ora di cena e abbiamo entrambi fame. Come al solito, secondo la nostra routine consolidata, lui è lo chef e io il cameriere. Cioè, Lui cucina e io mi occupo del resto: apparecchiare, sparecchiare e soprattutto la parte più noiosa lavare i piatti e le pentole a fine cena. Ha deciso lui la divisione dei ruoli, poiché gli piace cucinare e soprattutto odia lavare i piatti. Io avevo pensato di obiettare, anche perché nemmeno a me piace lavare i piatti. Ma poi non l’ho fatto, non volevo creare attriti. In fondo era casa sua, ci stava che -alla fine della fiera- facesse lui le regole. Così il dopocena finiva così, io alla conca a lavare i piatti, mentre lui si guardava una serie Netflix sul divano. Io sentivo i dialoghi, tra uno scroscio di pentole e l’altro. Non era male, quando guardava cose che mi ...
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