Padroni e schiave cap. 2
Data: 27/04/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... Freccia Rossa Milano Roma. Eleonora era già seduta al suo posto in un salottino di prima classe, stava andando a Roma a trovare i suoi vecchi genitori, ormai pensava che avrebbe viaggiato da sola e aveva disteso i piedi sulla poltroncina di fronte a lei, per non sporcare aveva messo sul sedile una rivista, quando, proprio mentre il treno si avviava, entrò Giulio seguito da Anna. Eleonora imbarazzata stava per ricomporsi, ma Giulio sedendosi accanto a lei le disse – stia pure comoda signora, nessun problema. – Eleonora non sapendo che fare rimase sdraiata, così come era, ma si tirò un po’ su per non apparire completamente trasandata, non era proprio il suo stile. Anna si sedette sul sedile accanto ai piedi di Eleonora arricciando il naso. Erano due donne eleganti, praticamente coetanee, portavano entrambe gonne lunghe sotto il ginocchio e avevano entrambe belle gambe, ma Anna era composta, con i piedi a terra, le gambe chiuse piegate leggermente da un lato, le ginocchia non si toccavano per un paio di centimetri e la gonna era risalita solo poco sopra le ginocchia. La gonna di Eleonora era invece abbondantemente risalita sopra. La donna era imbarazzata, ma non osava ricomporsi, non sapeva neanche lei perché. Lui le aveva chiesto gentilmente di rimanere come era e lei non osava contraddirlo. Si domandava perché. Lui era sopra i sessanta, ma in forma, elegante, alto dinoccolato ed era magnetico. Gli occhi non ammettevano di essere contraddetti. Ha carisma pensò Eleonora e un ...
... istante dopo ne ebbe la prova. – Anna per cortesia vai a prendermi un caffè. – Poi aggiunse – uno anche per la signora. – Anna ne aveva subite molte, ma quelle di fronte a sconosciuti, soprattutto se donne, la colpivano ancora nel profondo. Arrossì, ma si mise in piedi mormorando un – sì signore – ed usci dallo scompartimento richiudendo la porta a vetri zigrinata. Eleonora ne era rimasta sconcertata, stava per dire no grazie, ma non ce la fece, si limitò a guardare l’uomo a bocca aperta. Parlò lui. – Anna è la mia segretaria. Se non puoi chiedere alla tua segretaria di andare a prenderti un caffè… – – E’ anche la sua amante? – Eleonora era meravigliava e imbarazzata di quello che aveva appena detto, ma ormai le era uscito di bocca, era anche la prima volta che parlava. Giulio la scrutò negli occhi sorridendo. Eleonora pensò che fosse diabolico…, ma affascinante. – No, mia cara, non la mia amante, ma la mia schiava. – – La sua… – Eleonora non poteva credere a quello che stava sentendo. – Sì, mia cara, una schiava. Significa che io ordino e lei ubbidisce e se non ubbidisce la punisco. – – Ma…, ma non è possibile. – Eleonora era agitata per quanto sentiva e stava per rimettersi con i piedi a terra. Lui le mise una mano su una coscia e la tenne fermamente dove era. – Non si agiti, stia tranquilla, è insolito, ma possibile, glielo assicuro. – Eleonora sentì quella mano sulla coscia, non era maliziosa, ma ferma e lui non stava abusando, ma quando la levò sentì che dove era stata ...