1. L’atelier 2


    Data: 22/04/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... bella mazza e godetti anche solo all’idea di assaggiarla in vagina; ma non mi diede tregua; mi rovesciò supina sul letto, mi sfilò il vestito e, dopo, le calze e lo slip ormai inservibile.
    
    Mi fece piegare in alto le ginocchia e mi spalancò, aprendo la vulva davanti al suo sguardo; vi si abbassò voglioso e sentii Giancarlo che mi veniva a leccare la vagina per poi catturare il clitoride; mi imposi di ricordare che non era mio marito a succhiarmi l’organo, anche se le emozioni erano esattamente quelle che avevo in memoria; mi abbandonai al suo cunnilinguo e non mi accorsi, nella sbronza che andavo smaltendo, che urlavo come un animale al macello.
    
    Lui si preoccupò e si fermò, udendo rumori fuori della porta; gli feci segno di andare avanti; qualcuno si era impressionato per gli urli, ma lo avevano rassicurato che ero solo io che copulavo alla grande; per un attimo mi vergognai all’idea di essere totalmente allo scoperto con il mio lurido comportamento; ma l’immagine della sfilata trionfale della nuova griffe rinnovò il mio odio e la tigna a fare tutto il male possibile; volevo solo godere e farlo sapere a quel cornuto.
    
    Lo sconosciuto andò avanti a leccare e mi fece urlare a lungo; poi si fermò e si alzò in piedi, cominciando a spogliarsi; in un niente fu nudo e il suo maglio si alzò impavido davanti al mio viso; lo leccai e sentii il sapore acido, assai diverso da quello di mio marito; lo presi in bocca e lo trattai come tante volte avevo fatto con Giancarlo; ...
    ... resistette di meno, non era abituato; mi riversò in gola una fiumana di sperma che accolsi con la gioia della vendetta, con l’illusione di bere la mascolinità di mio marito.
    
    Ebbe bisogno di qualche minuto per riprendersi dal grande orgasmo; ci spostammo al centro del letto, mi abbassai su di lui e mi feci succhiare i capezzoli, portai la sua mano in vagina e mi feci masturbare; presi in bocca il fallo e lo rianimai in poco tempo; quando fu pronto, mi sdraiai al centro del letto e allargai le braccia invitandolo a penetrarmi; si inginocchiò tra le cosce e mi riempì canale vaginale in un solo colpo; non era la stessa stazza di mio marito ma il rancore me lo fece apprezzare di più.
    
    Non resse molto a lungo; la passione, il piacere che gli davo, la mia forte partecipazione lo portarono all’orgasmo in un niente; si abbatté su di me senza vita; temetti quasi che avesse avuto un malore; si rialzò barcollando, si diresse al bagno e sentii che si rinfrescava; tornato in camera, si rivestì e uscì in silenzio, con l‘aria mogia di chi si ritira sconfitto; mi lavai e mi rivestii; uscii nella sala ma la trovai ormai mezza vuota.
    
    Non ci eravamo trattenuti moltissimo, ma ormai Giancarlo ed Ines non c’erano più; anche la ragazza col vestito e la teca erano spariti; me ne andai a testa bassa, convinta che molti commenti duri fossero stati e fossero ancora pronunciati contro di me e contro la mia svergognata performance; chiamai il solito tassì e mi feci portare a casa; avevo una smania ...
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