1. L’atelier 2


    Data: 22/04/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    A quel punto, ufficialmente un Giancarlo in smoking perfettamente nel ruolo annunciò la nascita della nuova griffe che dalla settimana seguente sarebbe stata proposta e diffusa negli atelier di moda; ringraziò Ines, che teneva dolcemente per un braccio e con la quale si scambiavano sguardi d’amore; una delle signore chiese cosa sarebbe stato della ’nostra’ griffe; lui rispose col suo solito garbo che era uscito dalla società e che adesso era di mia unica proprietà.
    
    Mi attaccai agli aperitivi determinatamente e fui ubriaca nel giro di una mezz’oretta; avevo adesso l’alibi dell’alcool per sfogare la mia rabbia, la mia tigna e forse la mia libidine su chiunque fosse stato disponibile; l’unica cosa che volevo era sfogare dalla vagina tutti gli umori negativi e soprattutto riempire di corna mio marito, perché ancora lo era maledetto lui, anche se si pavoneggiava per tutta la sala con a fianco la nuova fiamma, certamente più in forma e più composta di me ubriaca.
    
    Incrociai uno sconosciuto dall’apparente età di quarantacinque o cinquant’anni, più o meno quella di mio padre a cui vagamente assomigliava; non mi ci volle molto ad irretirlo nella mia voglia e a portarmelo in una camera; chiusa la porta dietro le spalle, fui io a doverlo assalire con un bacio divoratore; si rivelò immediatamente dolce, paziente e premuroso; con un colpo secco allo stomaco ritrovai improvvisamente l’amore che mi dava mio marito quando ancora era per me l’uomo dei sogni, della vita, delle ...
    ... prospettive; rimasi stordita e lui ne approfittò per prendere il sopravvento; da quel momento mi sentii annullare nel languore che la sua dolcezza mi produceva; mi prese il viso tra le mani e mi riempì di baci piccoli, frequenti, intensi, su tutto il viso, dall’attaccatura dei capelli al mento.
    
    Seguiva con dolcezza il mio profilo con le labbra che sfioravano, prima, e affondavano poi negli occhi, nelle orecchie, nella bocca, sulle gote, sulle guance; mi persi nella dolcezza del ricordo e, assurdamente, mi trovai ad amare, in uno sconosciuto, il mio Giancarlo; come lui, mi teneva stretta a se e mi faceva sentire sul ventre la mazza ritta come un fuso; cominciai a godere e a sbrodolare, mentre le sue mani si spostavano dal viso e andavano a carezzarmi i seni e il didietro.
    
    Più lui procedeva, più vivo si faceva in me il senso del transfert, ormai stavo facendo l’amore con mio marito attraverso il corpo dello sconosciuto; piangevo dentro di me, di rabbia, di vergogna, di amore, di passione; lui non poteva sapere quello che mi stava succedendo ma si accorse immediatamente che stavo amandolo con tutta e stessa; intensificò la passione con cui mi possedeva e mi denudò abilmente il busto.
    
    Portò in luce il seno gonfio e ricco con i capezzoli che ormai erano chiodi puntati contro il suo petto; me li strofinò tra le dita ed io gemetti a lungo di piacere, si abbassò con la testa e prese a succhiarli uno per volta; mi sciolsi in libidine e afferrai il sesso da sopra al vestito; sentii una ...
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