1. La bella e la bestia.


    Data: 20/04/2021, Categorie: Etero Autore: PlutoTrieste, Fonte: Annunci69

    ... alberi e la ragazza rabbrividì.
    
    La Bestia sciolse il suo abbraccio, allontanandola da se per un istante, poi senza sforzo apparente, la sollevò tra le braccia, si rimise in piedi e si diresse alla caverna.
    
    All'interno, depose Miriam con infinita delicatezza sulle pelli accanto al focolare e come aveva fatto qualche ora prima, riaccese il fuoco attentamente osservato dalla giovane, avvolta nelle pelli.
    
    Infine, accertatosi che il fuoco ardesse vivamente, si rimise diritto, osservò per un attimo la giovane e le fece cenno di attenderlo li, al caldo, accanto al fuoco.
    
    La ragazza osservò la poderosa schiena chinarsi per infilarsi nello stretto passaggio e scomparire nel crepuscolo.
    
    Nemmeno mezz'ora dopo, la Bestia fece ritorno, recando tra le zampe quello che Miriam considerò un gallo Cedrone ed alcuni tuberi.
    
    Rapido come la stessa mattina, l'essere preparò la preda per la cottura, sventrandola con un rapido guizzo degli artigli e togliendole rapidamente le piume con gesti secchi della mano, infine infilò i tuberi sotto la cenere e si diresse al suo giaciglio.
    
    - No! - esclamò Miriam, sobbalzando al suono della sua stessa voce. La Bestia si immobilizzò e si voltò rapidamente verso di lei.
    
    - Accanto a me, ti prego. - Disse la giovane, spostandosi leggermente da una parte e scostando le pellicce che la ricoprivano. - Siedi accanto a me. -
    
    L'essere la fissò esitante, ma quando Miriam allungò una mano verso di lui si decise e, con passo esitante, raggiunse ...
    ... la ragazza, accucciandosi al suo fianco.
    
    La giovane si rannicchiò contro il corpo massiccio, appoggiando la testa sul petto dell'essere, godendosi il calore che proveniva dal fuoco e, forse più forte ancora, dal corpo della Bestia.
    
    Rimasero così ad attendere che la carne fosse cotta, poi mangiarono in silenzio, ma continuando a restare l'uno accanto all'altra.
    
    Miriam leccò il grasso che le imbrattava la punta delle dita e gettò l'ultimo osso nelle fiamme. Per tutto il tempo aveva osservato la Bestia mentre mangiava, le zanne affilate dall'aspetto micidiale che tritavano implacabili le ossa e le carni saporite del Gallo Cedrone. Neppure per un momento le passo per la mente che quelle zanne avrebbero potuto affondare nelle sue carni, facendone scempio. Era semplicemente affascinata dal quell'essere misterioso che, secondo la lunga tradizione, avrebbe dovuto essere il suo carnefice come lo era stato per innumerevoli ragazze prima di lei.
    
    Per la prima volta da quando era sbucato a salvarla dal branco di lupi, si chiese cosa mai gli aveva impedito di farle fare la stessa fine. Quale atto, quale forza superiore aveva decretato che anziché sbranarla si congiungesse con lei. Rivide la scena con l'occhio della mente, il divampare della lotta, l'avvicinarsi della Bestia, il sonoro annusare. Non riusciva a capacitarsi, per quanto si sforzasse.
    
    Scosse la testa esasperata da quei futili pensieri e si stiracchiò accanto al mostro, sbadigliando voluttuosamente. Sollevò lo ...