La bella e la bestia.
Data: 20/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: PlutoTrieste, Fonte: Annunci69
... a sollevare la stoffa, raccogliendola in grembo, scoprendo lentamente le ginocchia e le cosce.
I polpastrelli entrarono in contatto con la sericità della pelle delle gambe, ne saggiarono al levigata compattezza, affondarono leggermente nei fasci di muscoli sottostanti quasi a volerne saggiare la forza e l'elasticità. Infine, con un movimento delicato quanto un palpito di ali di farfalla, si accostarono al fulcro della femminilità di Miriam.
Un lungo brivido di voluttà percorse il corpo della ragazza che, come tante volte aveva fatto, iniziò a darsi piacere da sola. Quel piacere che tanto aveva agognato fin da quando il suo corpo si era fatto sufficientemente maturo da capirne il significato, il piacere che l'aveva portata a rinnegare gli insegnamenti pregni di timore di Dio della madre e delle zie, il piacere che l'aveva costretta a lunghe notti insonni trascorse ad agognare le membra virili di un uomo che la stringessero, il piacere che l'aveva portata a compiere il gesto più nefando e imperdonabile che una futura Sposa di Primavera avrebbe mai potuto commettere. Miriam gorgogliò, soffocando un gemito, mentre le sue dita affondavano nel suo stesso corpo, in una misera parodia di ciò che i ricordi facevano rivivere davanti all'attento occhio della sua mente.
Era un viandante, un mercenario, uno dei tanti uomini dediti a vendere il proprio braccio e la propria spada al miglior offerente, fosse esso un misero villaggio minacciato dai briganti razziatori o un ricco ...
... signore proprietario di vasti territori da difendere armi in pugno; ma era bello, dalle larghe spalle coperte dalla cotta di maglia di ferro, i lunghi capelli neri raccolti nella stretta crocchia tipica di coloro i quali indossano un pesante elmo per la maggior parte della vita. Le braccia, coperte di cicatrici, erano forti e muscolose e la strinsero con passione mentre il volto ruvido di barba si incuneava nell'incavo del suo collo per baciarla. L'uomo sapeva di selvatico, di foresta, di mille battaglie, di strepito d'arme e di morte, ma era un profumo balsamico per le narici di Miriam, che al solo sentirlo si era sentita sciogliere l'anima. Lo aveva stretto a se con quanta forza aveva nelle braccia di giovane donna, quasi ad impedirgli la fuga, quasi a volergli precludere qualsiasi ripensamento. E ripensamento non c'era stato, l'uomo l'aveva sollevata come un fuscello e deposta su un mucchio di paglia poco distante, poi le sua mani rese ruvide e callose dal maneggio delle armi, l'avevano esplorata come un territorio sconosciuto, facendola rabbrividire di piacere. Ed infine era affondato in lei, facendole esplodere nella mente e nel corpo le fiamme del piacere, infrangendo la tanto preziosa verginità di Sposa di Primavera.
Il corpo di Miriam si inarcò sul giaciglio, mentre il fuoco divampava nel suo bassoventre, scuotendole le membra e inondando il suo giovane corpo di sudore. Ma ben misero surrogato erano le sue dita. I muscoli si rilassarono e lei tornò a ricadere sul ...