Il viaggio
Data: 16/04/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... segreti che ogni donna custodisce.
Sempre nude e sempre più abbronzate, siamo davvero bellissime, anche io mi vedo più tonica, saltare sul ponte della barca mi ha fatto riscoprire un agilità che avevo dimenticato, ho persino smaltito quei tre o quattro chili di troppo con il tempo accumulati.
Poi una sera succede l’inevitabile.
Per ripararmi dalla frescura, mi sono messa una lunga maglietta di cotone bianco, mentre Marisa ha uno dei suoi micro copricostume. Abbiamo cenato, la solita pasta al sugo di pomodoro, e ci siamo sbevazzate un paio di bottiglie di bianco, decidiamo di lasciare le ultime due per l’ultima serata. Una luna ormai quasi piena ha fatto capolino dietro ad un promontorio che ci ripara dal mare aperto, vado a prua, mi tengo allo strallo del fiocco, e contemplo quella lunga striscia luminosa che la luna proietta nel mare, che come per magia sembra finire sotto alla barca. Sento Marisa che mi raggiunge, da dietro mi abbraccia, e poi avvicinandosi con la bocca, inizia a baciarmi sul collo. Stringo forte lo strallo per non cadere per la tensione e l’emozione, da troppo tempo aspettavamo quel momento. Lei intanto senza smettere di succhiarmi il collo e un orecchio, ha infilato una mano sotto alla maglietta e ha iniziato a toccarmi il seno, sfiora i capezzoli, li accarezza, diventano turgidi e duri come due nocciole. Poi con l’altra mi tocca la passera, già umida di umore e voglia, e inizia a sfregarmi il clitoride turgido per la voglia pazza che ho a ...
... lungo represso. Giro la testa verso di lei e iniziamo a baciarci in bocca, il sapore salato della sua pelle e delle sue labbra mi fanno ancora di più eccitare, la sento che sfrega sempre più veloce, alzo una gamba e appoggio un piede sulla draglia, per allargare le cosce,per facilitare alla sua mano lo sfregare impazzito sulla mia passera sempre più gonfia e pulsante. Vengo dopo forse mezzo minuto, un getto tiepido le inonda la mano, mentre continua a sfregare, alcune rapide convulsioni mi agitano il bacino.
Ci sdraiamo sul ponte, Marisa è supina, le apro le cosce, da sotto il copricostume le afferro i seni, poi incollo la bocca alla sua vagina e gliela mangio, la prendo tutta in bocca, sento le grandi labbra tra i denti, mentre con la lingua affondo nella cavità odorosa e acida, poi mi dedico al clitoride, glielo mordo, lo risucchio fino a tirarlo fuori dalla sua sede, lo aspiro e lo lecco, fino a che un fiotto di liquido salmastro mi riempie la bocca mi scende nella gola,in una sbrodolata infinita, mi devo staccare per non soffocare.
Restiamo in quella rada per i rimanenti due giorni, e non facciamo altro che far l’amore in modo selvaggio.
Perdo il conto degli orgasmi, ho la passera tutta indolenzita e arrossata, per il continuo sfregare contro quella di Marisa, per il salmastro misto agli umori vaginali che ormai ci ricopre, una sottile patina biancastra a contrasto della nostra pelle color cuoio.
Ogni tanto un bagno, per riprenderci, un panino con il tonno, un ...