1. Quando angela pohel viveva sulla terra - parte 3


    Data: 25/01/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... al pannello strumenti, che aveva trovato quello che cercava:
    
    “I portelli esterni della stiva si aprono da lì?”
    
    “Sì. Accenda col rosso, poi digitare 3, 3, 9, e spinge il rettangolino bianco…”
    
    Il capitano Rosas seguì le istruzioni di Joe, e i portelli del dorso della navetta si aprirono, mostrando a coloro che attendevano all’esterno, l’interno del mini shuttle: ovviamente era vuoto, tranne la rotaia di lancio del satellite, e dei sistemi minori…un paio di civili, uno mulatto in pantaloni e t-shirt, l’altro nero in hawaiana, sui cinquant’anni entrambi, aggregati al reparto di soldati con meno di trent’anni, salì sulla scaletta nel frattempo piazzata da un milite davanti al bordo d’attacco alare destro; in un paio di passi sopra il sentiero di camminamento alare, raggiunsero la stiva talvolta aggrappandosi agli sportelli, talvolta passandoci sopra, per scavalco; ovviamente deformandoli…
    
    “Sono due ingegneri, devono assicurarsi che non abbiate armi nascoste a bordo…forse rovisteranno un po’ nella stiva…”
    
    “Potevano passare da qui…c’è l’ingresso sulla paratia!”
    
    Il capitano Rosas non disse nulla; e neanche Angela…i due ingegneri, scesi nella stiva, aprirono alcuni portelli sapendo già a cosa servissero e ispezionarono il vano carrello; nel frattempo il capitano Rosas ne approfittò per fare qualche domanda…
    
    “Posso sapere dove eravate diretti?”
    
    “Città del Capo, era l’atterraggio più conveniente, dopo la nostra missione…”
    
    “…ma siccome non eravate attesi vi ...
    ... hanno vettorato qui quelli della difesa aerea…ci hanno detto che la radio ce l’avevate in avaria…è vero questo?”
    
    “Sì, e non abbiamo potuto avvertire nessuno…”
    
    “…neppure sulla criptata?”
    
    “Non funzionava…”
    
    “…è quella?”
    
    Il capitano indicò lo strumento che aveva comunque riconosciuto; Joe guardò il capitano senza dire nulla; al che il capitano fece cenno di salire ad una persona, un altro civile, un bianco in abiti leggeri, di giovane età. In venti secondi il giovane, che indossava un auricolare con microfono era un biondino nord europeo come Angela; salì a bordo presentandosi da solo:
    
    “Sono John Tribbs, addetto aeronautico dell’ambasciata eurasiatica in Mediafrica, questo è il mio tesserino…ho sentito che dicevate al capitano che non avete mai usato la criptata…è vero?”
    
    “…abbiamo cercato, ma non funzionava! Sa, il paragrafo D…”
    
    Angela intervenne:
    
    “…mancava la cartridge di decodifica! A bordo non c’era.”
    
    “…mancava?”
    
    “Io non l’ho trovata!”
    
    “Mi sa che avete cercato male…Capitano Rosas, raggiungo i sedili…però dovrebbe dire ai suoi tiratori se abbassano le armi…va tutto bene mi sembra!”
    
    “…prego! Vada, è tutto sotto il mio controllo! Faccia quel che deve, senza timore.”
    
    Le armi da terra non vennero abbassate, dato che ognuno di loro aveva un punto laser sul proprio corpo, visibile sotto certi angoli di visione, segno che restavano sotto tiro…ma Rosas fece cenno che tutto andava bene, senza perdere di vista Tribbs, a maniche corte, con gli ...
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