La bella estate
Data: 10/04/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... tavolino, il più al riparo dal sole, apriva il portatile e iniziava le sue operazioni di scrittura.
Ormai lo sapevo, voleva una birra analcolica, e due piccole tartine burro e acciuga.
La domanda era sempre la solita, come anche la mia risposta.
“allora Gabriella come stai oggi, hai dormito bene”?
“certo signora Caterina, e lei”?
“anche io cara, è sempre un piacere vederti, ricordati verso l’una di portarmi la mia insalata, e una birra”
“lo so signora stia tranquilla, buon lavoro”.
Quella donna aveva carpito tutta la mia attenzione di quella estate fino ad allora.
La osservavo mentre scriveva, scrutavo tra le pieghe del costume, la spiavo quando la mattina prendeva il sole mezza nuda, ormai erano quasi tre settimane, gli altri bagnanti erano quasi tutti cambiati, quasi nessuno si fermava per così tanto tempo.
Chiesi alla zia, mi disse che era una scrittrice, anche se quello l’avevo compreso da sola, e che sarebbe rimasta fino a quando il romanzo che stava scrivendo non fosse stato completato.
Arturo ogni tanto compariva con i suoi aggiornamenti sui traffici con le mammine, gli chiesi cosa ne pensasse, e mi rispose un pochino stizzito,
“quest’anno la più bella non ci sarà verso di scoparla cara Gabriella”.
Risi di gusto,
“d’altronde Arturo quella non è la tua classica preda ,mi sa che è al di fuori della tua portata”.
“No Gabriellina cara, di donne me ne intendo, a quella i maschi non interessano, stai attenta che potresti diventare ...
... tu la sua preda”.
Se ne andò ridacchiando lasciandomi assorta nei miei sempre più strani pensieri.
“Uno di questi pomeriggi verresti a fare una gita in barca con me”?
Ero intenta a fare l’inventario del frigorifero dei gelati, per compilare la lista di quelli da riordinare.
Il fresco del frigorifero mi aveva inturgidito i capezzoli, che come due pulsanti rigonfiavano la sottile stoffa del grembiulino.
Non ho potuto fare a meno di notare il suo sguardo, fisso, mentre sollevavo il capo, la sua espressione strana, il sorriso compiaciuto.
“non so signora, dovrei chiedere a mia zia……”
“ ti prego cara, basta con questa signora, dammi del tu e chiamami Caterina”!
“va bene Caterina,…..”
Come sempre in queste situazioni arrossivo, tradendo la mia proverbiale timidezza, restavo a farfugliare frasi a metà, soprattutto con quella donna che mi aveva fin troppo conturbata.
“facciamo così, il permesso a tua zia lo chiedo io, vedrai che non saprà dire di no”.
La zia avrebbe anche accordato il permesso, non fosse che il giorno dopo, quando giunsi in spiaggia per la solita apertura del bar, Caterina non era sola.
La notai subito, la donna che stava sdraiata al sole nel lettino vicino al suo, di solito vuoto, e non ho potuto fare a meno di notare come, le stesse accarezzando la schiena, mentre parlottavano con i volti stranamente e eroticamente troppo vicini, per essere soltanto una vicina di ombrellone.
Smise di venire a fare colazione e a pranzare sotto ...