L’ira dei buoni 2 - Racconti Erotici

L’ira dei buoni 2

... potesse ormai fare alcunché per frenarlo o per chiedere all’uomo che amava di portarla con se all’estero; la conclusione era quella fuga che la lasciava sola col suo lavoro.

Mi sentivo un verme; di tante piccole tragedie ero stata causa e spettatrice inconsapevole; avevo inferto a quella donna dolori che non avrei mai sopportato; ma Lory era fatta forse della stessa pasta di Carlo; non lo amava per sentito dire o per caso, ma perché ne divideva anche la sensibilità; mentre mi profondevo in scuse e richieste di perdono inutili e persino stucchevoli, mi parlò di molte altre cose che solo un’amica generosa poteva toccare.

Mi disse fuori dai denti che il mio primo vero errore non era stato il tradimento a mio marito ma il ritiro dall’università dopo il superamento, laboriosissimo, di una parte degli esami, in un tempo in cui quello per la laurea era un percorso lungo e difficile; per tigna, avevo anche rifiutato il posto in fabbrica che Carlo mi garantiva ed ora ero in una precarietà pericolosa; quella situazione poteva essere risolta e migliorata.

Si trattava in pratica di partecipare a un concorso per l’assunzione di nuove operaie nella loro ditta, contattare i sindacati e chiedere le agevolazioni per gli studenti operai, iscrivermi all’università, recuperare gli esami validi e completare il corso; in capo a qualche anno, potevo occupare un posto simile e parallelo al suo; quando mi sentii avvampare, ebbi il buonsenso di ricordarmi che non ero arrossita mentre derubavo ...

... mio marito e lo tradivo; sarebbe stato assai stupido arrossire adesso.

Le dissi serenamente che avevo tutto il desiderio di fare come mi suggeriva ma che non sapevo come muovermi; mi abbracciò, a sorpresa, e mi assicurò che mi avrebbe guidato per tutto il percorso; prima che obiettassi, mi precisò che i soldi per recuperare gli anni universitari, non pochi in realtà, era autorizzata da Carlo a prelevarli dal fondo, perché lui disprezzava i miei comportamenti ma aveva grande fiducia nella ma intelligenza; ricacciai le lacrime e la ringraziai abbracciandola a mia volta.

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Erano passati tre lunghissimi anni da quel momento; di Francesco, l’amante causa della mia rovina, seppi che fuori di sé dalla rabbia aveva tentato di andare armato a Varsavia; fermato per un normale controllo, si era ribellato ed era stato rispedito in patria come pericoloso e violento; vegetava tra bettole di pessima categoria imbottendosi di vino terribile; a Loredana, al posto di Carlo, era stato affidato un dirigente anziano svogliato e demotivato; lei aveva tenuto su il reparto con l’esperienza e la classe.

Io avevo seguito i consigli, avevo superato il concorso ad operaia ed ero alla catena di montaggio; studiavo molto intensamente e in poco più di un anno riuscii ad ottenere la laurea; con la guida di Lory, passai alle categoria impiegati ed ero in attesa di una destinazione come segretaria di un dirigente; avevo migliorato la busta paga, ma la mia amica aveva convinto il mio ormai ex ...