Come sono diventato un cornuto
Data: 25/03/2021,
Categorie:
Cuckold
Autore: Caged_man, Fonte: RaccontiMilu
... sofferente per la compressione che derivava dalla costrizione della gabbietta, e nonostante tutto ero quello che doveva dare sollievo. Ci fermammo in un angolo un po’ appartato di una piazzola e mi dedicai a leccarle la passera. Era fradici, segno che il giochino piaceva molto anche a lei, cominciai a passare la lingua molle un po’ tutto intorno al pube, poi, appuntendola cominciai a puntare il buchino e l’interno delle labbra, fino a risalire al clitoride. La sentivo gemere sempre più intensamente, così come aumentava la frequenza delle contrazioni del suo ventre. Si era scoperta i seni e con le mani li stringeva e strizzava i capezzoli. In pochi minuti venne, contorcendosi e gemendo. Ele era molto sensibile e facile all’orgasmo, soprattutto se era eccitata. Soddisfatta mi sorrise e mi allontanò ricoprendosi. “Baravo piccolino, con la lingua ci sai proprio fare, e penso che diventerai un vero esperto, visto che da ora in poi potrai avermi solo con quella…” Il viaggio durò altre 3 ore fino all’arrivo nella nostra casa al mare, una villetta in una nota località adriatica. Scaricammo i bagagli, ci sistemammo e ci dirigemmo alla spiaggia. Fortunatamente il boxer che indossavo non evidenziava l’ingombro dello strumento costrittivo, pertanto, potevo passare inosservato. Ele era stupenda, il suo bikini rosso, non particolarmente ridotto, seguiva dolcemente, evidenziandolo, il profilo del suo corpo. Il caldo era opprimente e i bagni rinfrescanti furono numerosi. La mia signora, ...
... quando eravamo in mare, non perdeva occasione per strusciarsi ed eccitarmi. Anche sulla spiaggia era tutto un: “Piccolino, mi spalmi la crema?”, oppure, giocherellando con la chiave appesa al collo, “Mi ripulisci la gambe dalla sabbia?”. Le mie condizioni, al primo giorno di imprigionamento, erano già disperate, mi auguravo solo che, facendoci l’abitudine, la situazione potesse migliorare. Quella chiave appesa al suo collo era un continuo ricordarmi la mia condizione. Rientrati a casa ci facemmo una doccia. Aiutai Ele a lavarsi e ad l’asciugarsi, e quando feci per rivestirmi ecco la nuova regola: “Quando siamo in casa soli, voglio che tu rimanga sempre nudo, mi piace vederti ingabbiato, intanto vieni e comincia a leccarmela, il mare mi ha eccitata e ho bisogno di sollievo!”. E prendendomi per la gabbietta mi trascinò al divano, dove, si accomodò a gambe spalancate, per permettermi di svolgere il mio lavoro. Mi accomodai in mezzo alle sue cosce e allungando la lingua comincia a lambire il suo pube depilato. Era vero, era già eccitata, con pochi colpi di lingua la sua fighetta era già un lago, Ele ansimava e gemeva per il piacere che le stavo procurando. Non durò a lungo, esplodendomi in bocca tutto il suo piacere. “Grazie piccolino, povero, senza possibilità di sfogarti. Lo sai che non devi venire, ho io la chiave del tuo piacere (facendola oscillare in mezzo ai seni), e lo sai che per un po’ di tempo non puoi goderne…., ma a me dispiace lasciarlo solo… ” Così dicendo prese a ...