Come sono diventato un cornuto
Data: 25/03/2021,
Categorie:
Cuckold
Autore: Caged_man, Fonte: RaccontiMilu
... maschi arrapati, sbattuta da cazzi enormi, riempita da ogni parte, che godeva come una matta, che li incitava a fare con più forza, più in profondità, ma che quando facevo per avvicinarmi mi cacciava da lei. L’eccitazione notturna che accompagnava questi sogni veniva dolorosamente frustrata dalla gabbietta che mi impediva qualsiasi erezione. Per 3 o 4 volte dovetti alzarmi per andare a rinfrescarmi le parti basse e per cercare un po’ di sollievo. Ele dormiva nuda al mio fianco. La guardavo e la vedevo bellissima come sempre, più di sempre. Da domani sarebbe potuta essere di tutti tranne che mia e questo mi creava dolore ma anche eccitazione frustrata. Doveva scoparsi 148 uomini in 3 anni ed ero sicuro che l’avrebbe fatto, non era il tipo da tirarsi indietro quando c’erano le sfide, e sapevo che avrebbe rispettato i termini dell’accordo. Chissà cosa mi avrebbe aspettato nei giorni a venire. Tentai di riprendere sonno, quasi all’alba finalmente cedetti. Dopo poche ore di sonno il risveglio, dovevamo partire per le ferie. Le mie preoccupazioni riguardo alla visibilità della mia condizione furono tranquillizzate. Con bermuda non molto attillate e boxer da bagno, il bozzo, non si notava minimamente. Qualche fastidio me lo procurò la guida, l’appendice di metallo mi pressava i testicoli e tirava sul pene, ma dovevo abituarmi. Ele, da parte sua, non fece nulla per sollevarmi. Durante tutto il viaggio non perse occasione per provocarmi. Aveva indossato un vestitino con una profonda ...
... scollatura. Il top era composto da 2 strisce di stoffa legate intorno al collo che lasciavano completamente nuda la schiena, indossato senza reggiseno (ovviamente), che finivano dritte ad attaccarsi alla vita del gonnellino. Il seno era coperto praticamente dalla stoffa di passaggio, ma,” pesante” qual era il suo, ad ogni movimento tendeva s sgusciare dal tessuto. La gonnellina poi, corta e plissettata, arrivava solo a metà coscia. Ogni volta che si muoveva si scopriva una porzione consistente di coscia. Presto, durante il viaggio prese ad allungare la gambe sul mio basso ventre, e con la scusa di farmi felice, si sfilò le mutandine sbattendomi sotto gli occhi la sua splendida figa completamente depilata. “Poverino, costretto a guidare, guarda la tua padroncina come soffre, tutta sola” dicendo questo si passava lentamente il dito medio nella fessura, allargandola leggermente ed inumidendolo, poi, avvicinandolo alla mia bocca mi invitava ad assaggiarlo per sentire quanta voglia avesse di compagnia. Intanto con il tallone del piedi mi sfregava sulla gabbietta per accrescere la mia eccitazione. “Poverino questo uccellino che non può più volare, ti fa soffrire caruccio?” Morivo dal dolore, tanto più mi eccitava, tanto più soffrivo. Fu un viaggio infernale. Dopo un’ora che il giochino andava avanti, “La Signora”, decise che dovevamo fermaci in un’area di sosta e che io avrei dovuto darle sollievo con la mia bocca. Io avevo i testicoli che annegavano tanto erano gonfi e il cazzo ...