1. Una domenica particolare - 1^ parte (autobiografico)


    Data: 25/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: nanerottola, Fonte: Annunci69

    ... l'età.
    
    Era pur sempre di una trentina di anni più grande di me, ma il suo modo elegante e sportivo, mi affascinava.
    
    Era di fronte a me, dall'altra parte del tavolo. mi guardò e strizzandomi l'occhio, mi chiese quanto zucchero avessi gradito nel caffè.
    
    "Alberto, 2 cucchiaini, grazie!!", risposi.
    
    "Piccola, ma tu prendi lo zucchero non il caffè!!!", disse ridendo.
    
    "Alberto, addolciamoci la vita che spesso è amara", dissi sorridendo.
    
    Prese il vassoietto, con sopra le due tazzine di caffè e girò il tavolo per venirsi a sedere sul divano di fianco a me, per gustraci il caffè.
    
    Io mi girai, verso di lui, complimentandomi per la gentilezza e la cortesia.
    
    Presi la tazzina del caffè dal vassoietto, e vidi che lui aveva lo sguardo fisso tra le mie gambe.
    
    Non mi accorsi che, girandomi verso di lui, sempre con quella scompostezza come se fossi di casa, la mia minigonna di jeans, era un pò risalita e quindi con disinvolta inconsapevolezza, mostravo le mie zone intime e le mutandine.
    
    Sorseggiai il caffè.
    
    Mi chiese: "Com'è venuto?"
    
    "Buono Alberto, mi piace, è buono", risposi.
    
    Mi caddero gli occhi sulle sua bermuda e notai un turgore notevole sotto la patta.
    
    Tra me e me pensai: "Si sarà eccitato guardando le mie velate fattezze".
    
    Provai un leggero imbarazzo con me stessa, ma l'interesse di guardare la patta delle sua bermuda, cresceva.
    
    Ricordo che il cuore mi batteva forte mentre procedevamo in silenzio nell’ombra afosa della stanza a bere il ...
    ... caffè.
    
    L’unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento, era l'interesse per il turgore tra le sue gambe.
    
    " Stai calma con i pensieri" - Ti prego stai calma con i pensieri" , ripetevo a me stessa come un mantra, e più ci pensavo, più sentivo l’eccitazione scorrermi nelle vene.
    
    Finimmo di bere il caffè. Poggiammo le tazzine vuote. Presi un piccolo bignè alla crema dal vassoietto.
    
    Mentre mangiavo il pasticcino, iniziai a giocare con la lingua gustando la crema, e fortuitamente mi cadde una piccola quantità di crema su una gamba.
    
    "Ops!!", esclamò lui!!!
    
    Io sorrisi, e con un dito recuperai la crema caduta sulla mia coscia portandomela alla bocca, e nel fare questa operazione, divaricai di più le gambe, per mostrargli in maniera più sfacciata le mie parti intime.
    
    "Hai delle belle gambe", mi disse.
    
    Nel mentre, si alzò dal divano, per depositare le tazzine nel lavandino e con aria soddisfatta, mi chiese: "Ti da fastidio se fumo una sigaretta? - Dopo il caffè è d'obbligo!!"
    
    "No Alberto, tranquillo... il fumo non mi da fastidio", risposi.
    
    In piedi, davanti alla finestra, con la tapparella abbassata, si accese la sigaretta e stiracchiò le braccia, gonfiando il torace e accarezzandosi la pancia, esclamò:
    
    "Madooò quanto ho mangiato!!!"
    
    Intanto i miei occhi, tornarono a guardare la patta delle sue bermuda, che in quel movimento di stiracchiamento, mostrava in maniera più evidente quel turgore che attivava sempre di più pensieri lussuriosi.
    
    Ero ...
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