Il Vecchio Torchio – 1
Data: 20/03/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... è sparito poco dopo essere scomparso in cucina, si è offerta di portare i miei bagagli, ma ho cortesemente rifiutato: ho solo uno zainetto con un cambio, il tablet per scrivere i testi degli articoli, la borsa con la fotocamera ed un cellulare per creare una connessione ad Internet, visto che spesso quello fornito nel bed & breakfast fa paura. Giunti a metà del corridoio, però, il telefono della donna squilla e, rispondendo, scopre che è l’autista del camion che porta il metano per il bombolone che permette di scaldare l’acqua e rifornisce la cucina e che sta arrivando a portare in anticipo l’ordine. – Mi spiace – dice la donna, contrita. – Devo andare ad aprire il cancello. Rispondo che non deve preoccuparsi, che non fatico a riconoscere un numero su una porta, e mi faccio indicare la mia stanza: è la quattro. Mentre mi riavvio, penso che la donna mi faccia un po’ compassione, trovandosi di colpo a gestire un piccolo albergo, la cui costruzione ha probabilmente assorbito i risparmi di una vita, un progetto suo e del marito, ma quando quest’ultimo è mancato lei si è trovata con tutte le responsabilità e non solo la metà. In più, per essere piena stagione, non c’è nessuno in tutto il B&B a parte me e, a quanto pare, lei e i suoi due figli. Al pensiero, non posso evitare alla mia mente di pensare a film thriller o horror con pessime trame con un soggetto simile, e, come in questi, ecco che, mentre mi avvicino alla mia stanza, la porta si apre all’improvviso e ne fuoriesce una ...
... ragazza. Mi fermo, stupita. Dev’essere la sorella di Luca e, per la miseria, non gli assomiglia minimamente. E, nonostante questo, è bellissima, non posso negarlo. Si ferma anche lei, guardandomi e le sue labbra si arcuano in un sorriso e i suoi occhi azzurri risplendono. Dovrei guardarla in viso per una questione di educazione, ma, come il più arrapato degli uomini, non posso distogliere lo sguardo dal suo seno gonfio, maestoso. Dev’essere una quarta che sembra stare a stento nella maglietta da pochi soldi che indossa. Sara, mi pare mi abbiano detto si chiami così, dovrebbe offendersi per il mio atteggiamento maleducato, ma invece sembra eccitarsi ancora più di me. – Ti piacciono? – mi domanda a bassa voce, con un tono che definirei di complicità. Non posso evitare di annuire. Lei mette a terra il secchio che stava portando, con l’acqua sporca all’interno che sciaborda un paio di volte, poi si avvicina a me. Prende una mia mano e l’appoggia su una sua tetta. Sento il suo cuore battere appena troppo velocemente. Profuma, nonostante abbia appena finito di pulire la mia stanza, di erotismo come suo fratello. Sto per dire qualcosa, qualche sciocchezza di circostanza, ma lei me lo impedisce: annulla i pochi centimetri che ci separano e le sue labbra si appoggiano sulle mie. Trasecolo, ma non mi allontano. Non è un bacio passionale, è quasi più un saluto, molto intimo, ma nulla di più. Nonostante questo, sento che quanto non mi ha fatto bagnare Luca ci è riuscita lei: un sentore di ...