Il Vecchio Torchio – 1
Data: 20/03/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... solo adesso, di nuovo nel mio sesso, le dita accarezzano il mio clitoride che, tanto sono eccitata, sembra grosso quanto il cazzo di Luca, sensibile quanto una ferita aperta. Mi fa male toccarlo, ogni sfioramento è doloroso quanto una bastonata, ma non posso smettere. Devo godere di nuovo, devo liberarmi di questo desiderio oppressivo che mi sta costringendo le membra, che mi sta opprimendo la mente come una droga. Quella zoccola di Sara, che si fa fottere da suo fratello, che si riduce ad un pezzo di carne dove il ragazzo può sfogare la sua libido, mi ha eccitato oltre ogni mia immaginazione. Inginocchiata, sottomessa e… Non posso impedirmi di sporgermi e sbirciare fuori dalla finestra, cercare la ragazza dai capelli di fuoco e il seno prosperoso, usare la sua vista mentre si pulisce dai fluidi di suo fratello, suggendoli come se fossero una leccornia di cui è golosa per eccitarmi fino al piacere. È ancora in mezzo al prato, in piedi, il seno scoperto, la maglietta sollevata sotto il collo, e… L’eccitazione che, fino ad un istante prima stava assediando la mia anima e la mia mente, scompare, evapora come umidità su un metallo arroventato dal ...
... terrore quando i miei occhi incontrano quelli di Sara. La ragazza mi fissa, sorride leggermente, un sorriso al tempo stesso beffardo e complice. Solleva una mano all’altezza del suo volto, e il movimento delle dita in segno di saluto è come se stessero rovistando nelle mie viscere che si stanno liquefacendo. Resta un attimo a guardarmi, nemmeno mi stia leggendo nella mente, nemmeno sia intenta a controllare attraverso la finestra quanto ho goduto guardandoli chiavare come degli animali, poi, soddisfatta, si avvia lungo il prato e anche la sua siluetta si profila sull’erba per un istante, prima di essere inghiottita dalla casa e scomparire dalla notte che si sta facendo sempre più fitta. Sento le mie gambe cedere all’improvviso, mi accorgo di non aver respirato per diversi secondi. Faccio un paio di passi all’indietro e, nell’unica illuminazione dello schermo del tablet, cado seduta sul copriletto. – Porca puttana… – gemo, sconvolta, gli occhi strabuzzanti ed un freddo che invade le mie membra abbandonate dal fuoco dell’eccitazione.
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