"un bull per mia moglie 8" (ovvero: un'avventura fantastica in villa, terza ed ultima parte)
Data: 18/03/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
Lia si sfilò il vestito e, nuda, si distese sul letto.
Mi sedetti accanto a lei e mi sorpresi a guardarla con un affetto diverso, forse più morboso.
Era ancora la mia donna, la mamma dei miei figli, la femmina che infinite volte avevo posseduto? L'enormità di questi pensieri, che, se da un lato mi affliggevano, dall'altro mi intrigavano, fu interrotto dalla sua voce:
"Tesoro, mi prenderesti dalla borsa la crema che mi ha dato la cameriera" chiese con voce sommessa.
"Ti fa male?" chiesi, allungandole la pomata.
"Un pochino, ma niente di che, non preoccuparti!" rispose, per rassicurarmi.
"Hai sentito dolore, vero? Hai gridato, mentre lui te lo spingeva dentro".
"Sì, quando ha puntato la cappella ed ha forzato la rosetta, ma poi è scivolato dentro e allora..."
"Ti è piaciuto? Cosa provavi, voglio saperlo!" chiesi con tale insistenza, che lei, prima distolse lo sguardo e poi, fissando il soffitto, riordinò le idee.
"Perdonami, amor mio, pur avendolo già fatto con te diverse volte, è stato come fosse la prima. Ho avuto la sensazione che mi sverginasse il culo; il dolore che partiva dalla pancia e raggiungeva il cervello, mi ha fatto venire e l'urlo, che hai sentito, era più di piacere che di sofferenza: gli spasmi, ad ogni spinta, mi portavano verso l'apoteosi del piacere, per poi lasciarmi nell'angoscia e nella disperazione, quando si ritirava. Poi mi ha riempita e, solo allora, ho capito quanto stupida sono stata per il passato a non aver voluto ...
... approfondire questa pratica sessuale. Da giovani si pensa di avere sempre il tempo per provare, sperimentare. Ma poi arriva la maturità, per non dire vecchiaia, e ti rendi conto che, o lo fai ora, o mai più. Perdonami!"
Mi piegai sul letto e la strinsi forte a me.
Quella rivelazione mi commosse! Quanto avevo sbagliato io a non insistere.
Il cruccio maggiore fu il pensare al tempo trascorso a programmare lavoro, vita familiare borghese, apparire agli occhi degli altri, e, poi, il tran tran di tutti i giorni aveva assopito i nostri desideri, le nostre passioni.
Poi, d'un tratto, ti ritrovi vecchio e, solo allora, il rammarico di non aver osato ti assale prepotentemente.
Potevamo godere di più allargando molto prima i nostri orizzonti. Invece la gelosia, l'egoismo ci aveva ingabbiati in una normale e scialba vita di coppia.
Eppure, ero convinto che lei con me, ed io con lei, avessimo raggiunto momenti di piacere sconfinati. Ora mi stavo rendendo conto che...
Le mie divagazioni cerebrali furono interrotte da Lia.
"Mi aiuti?" chiese porgendomi il tubetto e girandosi a pancia sotto.
Si teneva le natiche aperte con le due mani e io feci cadere un po' di crema direttamente sul buchino, ancora parecchio dilatato, del culo. Strofinai leggermente con il dito e:
"È molto arrossato?" chiese e, avendola rasserenata, si rigirò sulla schiena e mi attirò su di sé.
"Ti amo - mi rassicurò - ho voglia di dormire abbracciata a te"
Mi spogliai velocemente e mi stesi ...