1. IO FOTOGRAFO A LUCI ROSSE- CAPITOLO 13 Prima parte Fedora


    Data: 16/03/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Voyeur Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu

    ... decollo!”
    
    Effettivamente la cintura piuttosto stretta si infilava nella parte superiore del suo corpicino, proprio tra i due seni e le dava parecchio fastidio. Faceva un po’ freddino e la canottierina bianchissima, leggerissima così stretta ai seni mostrava le conseguenze che la cintura stretta e il freddo le procuravano insieme a quella parte così delicata del suo corpicino. La mancanza del reggiseno fece risaltare ancor più la visione degli effetti di quel fastidioso inconveniente di cui era vittima. Anche lei naturalmente se ne accorse subito e si mostrò imbarazzata nel vedere di quanto fossero particolarmente turgidi e visibilissimi i suoi capezzolini. Lei sapeva molto bene quanto fossero sensibili. E soprattutto di quanto in quel momento lo rivelasse anche al vicino compagno di viaggio. Il quale le aveva già dimostrato di essere un buon osservatore…
    
    Inizialmente tentò di risolvere l’inconveniente coprendosi goffamente e appoggiando con noncuranza un braccio sulla canottierina bianca all’altezza del seno. Ma questo buffo rimedio naturalmente non la soddisfò e peggiorò quella situazione così intrigante per il vicino di posto. “La prego! – mi sospirò per non farsi sentire dai vicini – Sia gentiluomo e non guardi troppo insistentemente! Mi scusi…. Sono imbarazzata, così… E parecchio a disagio!”
    
    Mi chiese allora la gentilezza di allargare la sua cintura di sicurezza. Adducendo la scusa di non riuscire a respirare bene. Io, prima di sistemare la mia cintura, mi ...
    ... avvicinai e quasi sfiorandola davanti allunga il braccio per raggiungere la cinghietta. Sentii per la prima volta il suo profumo. “Usi Angels, vero? – le chiesi sottovoce – E’ buono!” “Si… – rispose subito lei – Le piace?” “Moltissimo! – la gratificai – Ma non è un profumo da ragazzina! È da donna…” “Devo intenderlo come un complimento? – chiese un po’ timidamente lei – O un rimprovero per una scelta sbagliata?” “Un’ulteriore prova di quanto tu non sia una bambina e quanto tu sia invece già donna… – insistetti divertendomi un po’ a metterla un po’ a disagio ed alludendo anche ad i suoi bei capezzolini grandi ed appuntiti che mi aveva appena mal volentieri mostrato – Con con quelle cosine che costretta mi hai appena mostrato…” “Ma uffaaaa! – brontolò sbuffando allora subito lei – Lei non è un ragazzino e certe cose delle donne le sa! Ma non so neppure come lei si chiami…” “Fabio… – soddisfai subito la sua curiosità – Sono italiano. E tu?”
    
    Stava per rispondere quando un improvviso e violento sobbalzo ci fece intendere che eravamo entrati nella perturbazione.
    
    La sentii ansimare e spalancare gli occhioni azzurri.
    
    “Ho tanta paura! – la sentii gemere con un filo di voce – Tanta, tanta!” “Socchiudi gli occhi e respira profondamente! – le suggerii io – Fra un po’ usciremo dalla perturbazione.” Ma lei continuava a gemere. “Non riesco a respirare! La cintura mi imprigiona. Me la slacci, la prego! Non riesco a muovermi!” “Va bene, ti libero, ma dopo fai la brava bambina e ...
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