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IO FOTOGRAFO A LUCI ROSSE- CAPITOLO 13 Prima parte Fedora
Data: 16/03/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Voyeur Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu
... proteggevano da sguardi indiscreti ed invidiosi l’avrebbe accolta come ospite. “Non sono mai salita su una macchina del genere, io… – esclamò visibilmente turbata – E’ bellissima!” Come era d’obbligo le aprii la portiera e la feci accomodare. Apprezzando il gesto lei si infilò nell’abitacolo e sperimentò subito quanto fosse basso il sedile del passeggero. E soprattutto quanto fosse difficile gestire una leggera minigonna come la sua mentre si adagiava nel confortevolissimo sedile in pelle. Quando presi posto alla guida del mio gioiello non potei non notare quello che Fedora ancora involontariamente mi donava. Sedendosi nel suo comodissimo ma bassissimo sedile la gonnellina del tubino era naturalmente risalita. Tantissimo. Aveva lasciato completamente scoperte le sue bellissime ed abbronzatissime cosce. Le se ne era accorta e pudicamente aveva appoggiato entrambe le mani sul davanti della strisciolina di tessuto alla quale si era ridotta la gonna. Il mio eloquente sguardo di apprezzamento fu da lei ben notato. “Dai, Fabio, non guardare così insistentemente proprio lì! – gemette a bassa voce lei – Vedo bene che questa gonna non è proprio molto adatta in questo momento. Ti prego, non imbarazzarmi ancora di più di quello che già lo sono! Non sono mai salita a bordo di una simile macchina!” Io sorrisi ma il vederla ancora più rossa in viso mi turbò. Sentii di nuovo il mio uccello crescere ed indurirsi nello slip. Un’altra sollecitazione per il uccello. E non era la ...
... prima che la bella ragazzina mi aveva procurato! La guardai con sguardo assassino. “Non serve la cintura di sicurezza… – le sussurrai – I finestrini sono volutamente opachi e scuri. E non ci sono decolli, perturbazioni ed atterraggi. E neppure sguardi indiscreti di hostess invidiose e steward magari guardoni…” “Ho capito, ho capito – miagolò lei – Adesso? Lo vorresti adesso?” Io non le risposi e girai la chiavetta dell’accensione. Il motore ringhiò ma egualmente percepii distinto un suo sospiro… Quel rombo mai sentito così vicino la turbò.”Tutto molto bello! – sospirò lei – Ed anche tu sei un gran bel pezzo d’uomo! Ho scoperto prima che sei pure… Insomma, che sei pure ben fornito! Ma sei anche tanto gentile! Sarai anche paziente con me, uomo di una generazione in più?” “Certo tesoro… – la tranquillizzai – Il mio mestiere di fotografo me lo impone…” “Perché? – mi chiese subito incuriosita con voce flebile – Perché il tuo mestiere di fotografo?” “Perché le donne sono il mio soggetto preferito… – cercai di iniziare a spiegarle certe cose – In tutte le loro manifestazioni ed in certi momenti. Anche in quelli più particolari…” “Particolari? Ho capito, ho capito… – replicò subito lei – Devo preoccuparmi?” “Assolutamente no! Tu sei una bellissima ragazza ed io non ho mai forzato una donna! E tu stessa hai avuto il modo di accorgertene. Ed io ho apprezzato tantissimo soprattutto quello che tu hai voluto fare…. Di tua volontà, senza che io te lo chiedessi!” A quelle parole ...