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IO FOTOGRAFO A LUCI ROSSE- CAPITOLO 13 Prima parte Fedora
Data: 16/03/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Voyeur Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu
... bagaglio a mano per la sopravvivenza di qualche giorno in caso di inconvenienti di questo tipo!” Fedora rimase senza parole e non seppe replicare. E riprese a piagnucolare quando il distaccato inserviente le chiese il numero di cellulare e l’indirizzo del posto dove la sua compagnia aerea avrebbe potuto mandare naturalmente a sue spese i bagagli quando sarebbero stati recuperati. Probabilmente a New York e Melbourne… La ragazzina mi guardò incredula ed affranta. Io risolvetti immediatamente il problema fornendo all’impiegato un mio biglietto da visita dove erano ben evidenti i miei dati personali, l’indirizzo del mio studio fotografico ed il numero del mio cellulare. “Ecco! – replicai stizzito – Qui potrete trovare la signorina nei prossimi giorni! E la compagnia si prepari ad un congruo risarcimento per il disturbo che ha arrecato alla sua gentile cliente. Vitto, alloggio, trasporto… e danni morali. Come se io non ci fossi stato ad assisterla in questa spiacevole situazione da voi provocata! Spero che lei abbia ben inteso!” “Certamente! – rispose questa volta mestamente l’impiegato – Non si preoccupi. La compagnia soddisferà tutte le richieste formulate dalla signora!” Presi di nuovo per mano Fedora. La sentii tremare. Pensai bene di recarci al bar dove lei aveva certamente bisogno di bere qualcosa di forte. Appena seduti lei abbassò il capo e mi espresse tutta la sua gratitudine. “Grazie, Fabio, per quello che hai ancora fatto per me! – iniziò a ...
... bisbigliare – Mi hai salvata da una situazione nella quale non avrei saputo proprio come cavarmela!” “Figurati! – la interruppi subito io – Una giovane e bella ospite come te deve essere assolutamente aiutata dall’uomo che l’ha incontrata. Anche se per caso!” “Sì, grazie Fabio! Però io… – aggiunse con un filo di voce – Adesso io sono qui senza documenti, soldi, vestiti…” “Non preoccuparti, bimba! – cercai di tranquillizzarla un po’ – Questi non sono problemi!” “Ma uffa, Fabio, forse non hai capito! – esclamò lei scuotendo la testa evidentemente anche imbarazzata – Io, insomma… Io sono una donna e mi vergogno anche a dire certe cose… A te che sei un uomo… Adesso ho con me solo in tasca un mini assorbente! E’ di quelli interni, l’ho preso e messo in tasca per precauzione… Sì, perfortuna mi è appena passato il ciclo….” “Meglio. no? – la bloccai per rasserenarla ulteriormentee farla sorridere un attimo – Un problemino di meno ed una libertà di più!” “Ma Fabio! – esclamò diventata paonazza in volto – Ma cosa dici!” Scosse la testa e rimase a lungo in silenzio. “Andiamo? – le chiesi appena fini di bere il suo Martini ghiacciato – Vorrei essere in città prima della cena.” “Comandi tu, Fabio… – rispose annuendo – Come preferisci.” Ci recammo a ritirare la macchina nel parcheggio dove l’avevo lasciata in custodia. ”Wow! – si lasciò scappare la ragazzina – E’ un Porsche Carrera!” Capì che quella macchina in fondo isolata ed avvolta da paretine di vetri opachi che la ...