Ma che bella famiglia 5
Data: 13/03/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: fakku, Fonte: RaccontiMilu
... questo è solo l’inizio della serata. Anna puoi raggiungerci?”
Anna ci raggiunse portando Carlo seduto su una mano, incuriosita da quello che voleva chiederle la madre.
“Anna che ne diresti se cambiassimo un po’ i piani della serata?” chiese Giuliana
“Cosa vorresti fare?” le rispose
“Dopo aver finito qui in cucina pensavo che potrei passare la notte con Luca, e ridartelo domani mattina”
“Potrebbe anche andarmi bene, ma in cambio voglio le scarpe che non mi hai fatto prendere quando siamo andate a fare shopping”
“Ok, non c’è problema” rispose senza pensarci un momento Giuliana
“Ma ma ma, scusate” era Carlo che parlava, balbettante per timore delle due donne. Si girarono verso di lui molto lentamente, infastidite per essere state interrotte
“Cosa c’è piccino?” lo canzonò Giuliana
“Anche io voglio…” iniziò tentennante Carlo
“Voglio cosa?” chiese Anna dolcemente cercando d’invogliare il padre a parlare
“Voglio anche io la mia prova di forza” disse in modo bambinesco Carlo.
Lo sguardo di Anna si allargò in un sorriso beffardo, iniziavo a preoccuparmi per lui.
“E perché vorresti vedere una mia prova di forza? Non credi che io lo sia?” continuò Anna iniziando ad alzare un po’ la voce
“No, no, assolutamente, ci mancherebbe. Conosco benissimo la tua enorme forza. È che a vederlo mi…” rispose Carlo
“Mi cosa? Dai piccino, fatti coraggio”
“Mi eccito” urlò Carlo “è da quando abbiamo fatto il rituale che fantastico su questo momento, ti ...
... prego Anna”
Il viso di Anna s’illuminò, la tensione era sparita ed era sinceramente divertita
“E va bene, la tua Annina ti farà vedere di cosa è capace. Però abbiamo lo stesso problema che ha avuto mamma.” e iniziò a guardarsi intorno “Allora, cosa possiamo fare??? Forse potremmo, ma si, trovato. Giuliana potresti darmi Luca per un attimo?”
“Certo, te lo metto da qualche parte di preciso?”
“Mettilo sulla lavatrice, grazie”
Giuliana posizionò me sulla lavatrice e poi fu il turno di Carlo.
“Bene, adesso direi che possiamo iniziare” e così dicendo si chinò per mettere la mano sotto l’elettrodomestico.
Nonostante indossasse dei tacchi a spillo vertiginosi, si era preparata anche lei come se dovesse andare a una serata, lentamente ma inesorabilmente sollevò noi due e la lavatrice insieme, portandoci ad altezza del suo viso, tenendo il braccio flesso a novanta gradi.
“Allora paparino, ti piace quanto sia diventata forte la tua piccolina?”
“Si Anna, grazie per questa tua dimostrazione” disse Carlo eccitatissimo
“Ma non ho mica finito” e così dicendo continuò ad alzarci, portandoci sopra la sua testa fino a quando non ebbe disteso completamente il braccio.
“Come si sta lì? Bella la vista” ci domandò
“È parecchio alto” feci io un po’ intimorito per paura di cadere.
“Dici? E se vi facessi un po’ scendere? E poi salire?” disse iniziando a piegare e stendere il braccio come se nulla fosse. Carlo era al limite, non riusciva più a contenersi, liberando ...