1. Evado dalla prigione covid


    Data: 12/03/2021, Categorie: Etero Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    ... fotografie mi hanno suggerito e accompagnato nei miei solitari godimenti. Che squallore, ma sono sopravvissuto anche a questo.
    
    Mi accendo una sigaretta, e continuo a seguire l’evolversi della situazione.
    
    La coppia si bacia, si abbraccia, si accarezza. Avrei voglia di raggiungerli e godere con loro, il mio Giacomino inizia a reagine, e sto provando a consolarlo accarezzandolo da sopra i pantaloni.
    
    “Che cazzo guardi… schifoso guardone…Vai via stronzo!”
    
    L’urlo colpisce diritto come una frustata. Mi giro verso l’alto del sentiero, e vedo che l’urlatore è un’irriconoscibile donna, ha la mascherina d’ordinanza. Comunque è incazzata nera, e si sta avvicinando brandendo pericolosamente un grosso ramo.
    
    Mi raggiunge, continua a urlarmi insulti. Mi spinge facendomi scivolare, cado nel fango. Cerca di colpirmi con il ramo, pro il colpo con il braccio, mi rialzo, Gli tolgo il ramo dalle mani, e lo getto via.
    
    La guardo incredulo, lei urla, è fuori di testa, non posso far altro che mettermi a distanza di sicurezza, scendendo di alcuni metri. Lei si ferma, continuando a urlare minacce e improperi.
    
    Scendo fino alla successiva curva del sentiero. La pazza riarmatasi del ramo si ferma, presidiando la posizione. Senza accorgersi che da dove sono, vedo ancor meglio i due imboscati, ignari di che sta succedendo sul sentiero.
    
    I due amanti hanno cambiato posizione. La giacca verde scuro ha la pancia appoggiata al pino, e l’arancione la sovrasta. Vedo il nudo culo ...
    ... dell’arancione che pompa alla grande sul verde, che contraccambia ampliandoli i colpi.
    
    Caspita stanno trombando alla grande, incuranti del mondo.
    
    Che voglia di unirmi a loro, Ma sta arrivando l’urlante pazza, armata di ramo. Il buon senso m’impone di andarmene definitivamente.
    
    Arrivato al riparo della mia macchinina, per curiosità decido aspettare se il terzetto scende, ma so che potrebbero anche passare dall’altra parte della galleria.
    
    Dopo una mezzoretta mi scatta un po’ di fame di focaccia e farinata. Al diavolo quei tre.
    
    Me ne vado a cercare un “Fainottu” aperto. Dopo vari giri per i vuoti viali ne trovo uno aperto.
    
    Posteggio, scendo e sto per entrare nel negozio, quando la pazza ne esce, seguita dalla giacca verde. Lei riconoscendomi mi scaglia un’occhiata fulminante, ma fortunatamente prosegue impettita, seguita dalla giacca verde. Pericolo scansato.
    
    Aspetto che si allontanino, e finalmente posso ordinare focaccia farcita con farinata calda, una vera prelibatezza.
    
    Il resto della giornata trascorre incolore sul divano.
    
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    E’ Domenica, metà mattina, sono ancora nel mio caldo pigiama, e con l’indispensabile aiuto di una tazza di caldo caffè, sto cercando di riconciliarmi con la nuova giornata festiva.
    
    Il campanello della porta mi strappa dalla sonnolenza. con una mentale imprecazione, apro la porta.
    
    Mi ritrovo di fronte l’inquilina del primo piano, in vestaglia da casa, di un rosa pallido e fiorellini, abbottonata fino sotto il ...
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