1. Evado dalla prigione covid


    Data: 12/03/2021, Categorie: Etero Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    Non ne posso più della scrivania, in ufficio, del divano, in casa, dell’aspettare l’alba nel solitario lettone, del replicare tutto uguale giorno dopo giorno.
    
    Ho la necessità fisica di spruzzi salmastri in faccia. Ho voglia del concerto delle onde.
    
    Ho deciso! Evado dalla prigione Covid. E’ Sabato e non voglio né programmi né mete prefissate.
    
    Senza ricordarmi dove sono passato, mi fermo nel parcheggio ex tracciato ferroviario. È praticamente vuoto. Si apre la portiera, il salmastro vento entra dandomi un frizzante ben arrivato.
    
    Voglio camminare nel vento, dimenticandomi, almeno per un po’, della scrivania, del divano, del lettone.
    
    La passeggiata è semi deserta. Due anziani innamorati si abbracciano riscaldandosi, e ricordano i loro bei tempi giovanili. Una giovane copia si bacia nel vento. Un runner in pantaloncini e maglietta corre nel vento.
    
    Nonostante tutto c’è ancora la normalità.
    
    Per ripararmi dal freddo vento m’infilo nell’ex galleria ferroviaria, con pochi risultati. La oltrepasso. Arrivo al sentierino che sale in vetta al piccolo promontorio. Senza buon senso, inizio la salita, attratto dall’emozionante panorama del golfo in burrasca.
    
    Cammino contornato da spinosi cespugli e maestosi pini marittimi che ballano col vento.
    
    Il sentierino scivoloso è diversissimo da quest’Estate, quando era percorso da chiassoni turisti in costume e ciabatte.
    
    Le piccole piazzuole tra i pini e i cespugli sono desolatamente deserte, aspettando il caldo per ...
    ... accogliere belle tette e magnifici culi nudi a rosolarsi al sole, e amoreggiare dopo il tramonto.
    
    Bei ricordi d’erotiche emozioni, da riprovare, ma a inizio Novembre è impossibile, peccato, aspetteremo la calda Estate, sperando che il maledetto Covid sparisca.
    
    Immerso nei miei pensieri, e nella faticosa salita, mi accorgo di una macchia arancione.
    
    Ma che ci fa una macchia arancione lì? E’ innaturale.
    
    Quella macchia è in basso, a una trentina di metri da me, è seminascosta dai cespugli, è appoggiata a un pino semi abbattuto. Sarà un costume abbandonato?
    
    Incuriosito, mi fermo, osservo meglio quell’arancione innaturale, scoprendo che è una giacca a vento, indossata da un qualcuno che si dimena. Guardo meglio. Vedo anche le braccia rivolte in basso, con le mani trattiene un qualcosa che si muove ritmicamente.
    
    Che ci fa lì quel tipo? Si sentirà male? Vorrà farla finita gettandosi in mare?
    
    Sto per urlargli un’offerta d’aiuto. Quando, una giacca verde scuro risale lungo il corpo arancione. Vedo corpi abbracciarsi, bocche che si cercano e s’incollano. Le preoccupazioni svaniscono.
    
    Sia la lontananza sia i cespugli m’impediscono di distinguere se sono una coppia canonica o due uomini. Di certo sono due “imboscati” con un’irrefrenabile voglia di godere, per scopare nel gelido vento.
    
    Comunque beati loro. Non sarà carino, ma li invidio con tutte le mie voglie arretrate. E sì, è dalla scorsa primavera che non vedo, o accarezzo corpi nudi. Solamente filmati e ...
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