Attimo d’indigenza
Data: 11/03/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... si lavò e s’asciugò distendendosi sul letto, dopo io la legai nuovamente, proseguendo a stuzzicarla per parecchio tempo, fino a condurla a un elevatissimo e sublime stato d’eccitazione, Cinzia mi scongiurava che la penetrassi, perché voleva godere pienamente, ma io smisi sia di stuzzicarla che di toccarla, l’imbavagliai e dirigendomi nell’altra camera la lasciai là dentro gemendo per conto suo.
Dopo mezz’ora di tempo rientrai da lei, le sfilai la benda dagli occhi e Cinzia m’accolse con un’occhiata propriamente adirata, ripeté delle parole che non compresi a causa del bavaglio, ma io le enunciai celermente che la solennità doveva ancora iniziare. La snodai dalla stanga liberandole le caviglie dalla sbarra e arrivammo in camera, dove avevo già allestito il letto con un telo di plastica e con delle catene. La feci distendere, le annodai le caviglie in maniera tale che sembrasse incatenata al letto con le gambe e con le braccia spalancate, con un cuscino sottile posizionato sotto le chiappe, che le rialzava il ventre rendendolo ancora più disponibile.
Dopo, con un cubetto di ghiaccio, iniziai la mia opera partendo dal seno, temporeggiando sui capezzoli e dopo sempre più in basso verso la pancia e sull’inguine e sotto le ascelle, sui fianchi poi dall’interno delle cosce fino ai piedi. Quel che rimaneva del cubetto gliel’infilai tra le grandi labbra della sua fica asportandole un duraturo mugolio. Successivamente le levai il bavaglio, glielo strofinai sulla fica ...
... penetrandola leggermente, quindi glielo feci inspirare. Avevo scovato che accomunare fermento e malvagità era il sistema giusto per farla godere per bene fino in fondo. Acciuffai il barattolo là accanto della Nutella, tracciandole una linea sottile sul corpo che partiva dall’inguine, disperdendosi a casaccio attorno ai capezzoli. Agguantai una carota di media grandezza, la spalmai con la Nutella offrendogliela da leccare fino a ripulirla, in seguito le lambì la fica che era impregnata al punto giusto, infilandole e sfilandole la carota con cautela, intanto che Cinzia frignava mordendosi le labbra.
Cinzia boccheggiava e sobbalzava, era a un passo dall’apice massimo del piacere, allorquando le sfilai la carota. In quel mentre mi supplicò di proseguire garantendomi qualunque cosa, se l’avessi condotta all’orgasmo totale, perché fu in quel medesimo istante, che s’impegnò obbligandosi di diventare la mia personale schiava e di subordinarsi in toto, dipendendo e rassegnandosi a ogni mio piacere, ogni volta che avessi voluto.
Io, per gratificarla e per ricompensarla di ciò, abbozzai a manipolarla su tutto il corpo con un balsamo profumato, allorquando fu interamente cosparsa le levai la fasciatura dalle caviglie, così da potersi muovere sul letto. Subito dopo mi denudai ordinandole d’accarezzarsi e di masturbarsi di fronte a me, ma di bloccarsi prontamente non appena io glielo avessi disciplinato. Cinzia eseguì, riuscì due volte nell’intento, perché al terzo tentativo io le asportai la ...