Paternità 3
Data: 11/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... momento simile, molto tempo prima, quando baciai Nicole per la prima volta.
Era il segnale, per me, di qualcosa che si riallacciava, un fil rouge che riprendeva vigore e valore; chiusi gli occhi e sognai di volare; razionalmente, mi dicevo che era stupido avere visioni romantiche per un semplice bacio; emozionalmente, sentivo nella bocca morbida che si incollava alla mia la strada per un piacere intenso, tutto cerebrale, cardiaco, molto poco sensuale; eppure anche i sessi rispondevano alla grande, il mio drizzandosi contro il ventre, il suo appiccicandosi al mio alla ricerca del piacere.
Quando riaprimmo gli occhi, lessi nei suoi una voglia smodata di darsi e di prendersi tutto; sentivo dentro di me la stessa urgenza; le mani corsero da sole ad afferrare il seno che scoprii di colpo pieno, maturo, sodo, dolce da accarezzare; cercai i capezzoli e li trovai subito, grossi come fragole, anche sotto vestito e reggiseno.
“Perdonami, ti voglio … “
“Perché cosa credi che io stia aspettando’ E’ da Ulm che ti voglio e non vedo l’ora di sentirti dentro di me!”
La rivelazione quasi mi sconvolse; cominciai freneticamente a cercare il percorso per toglierle il vestito; adesso smaniavo dal desiderio di vederla tutta nuda, tutta mia, anche se l’aggettivo non lo usavo per non urtare il suo bisogno di autonomia; in qualche modo, sentivo scattare in me quel senso animalesco di possesso che in Petra mi aveva disturbato.
Mi aiutò a slacciare il vestito e favorì lo scivolamento ...
... sul corpo fino a che si appallottolò ai suoi piedi; mi fermai incantato a guardare la complessione armoniosa e statuaria della figura intera; era veramente bella, Margherita, e non mi saziavo di osservarla in tutti i particolari; appoggiai le labbra sulla spalla e lei mi accarezzò la testa; il semplicissimo gesto ci colmò di passione, di desiderio, e cominciammo a smanacciarci con estrema libidine; ci trasformammo in amanti appassionati e vogliosi.
Prima che avessi il tempo di spogliarla del tutto, Margherita, in preda ad una voglia incontrollata, mi liberò di cravatta, giacca e camicia, appoggiò la bocca e, mentre mi accarezzava con gioia il torace, le spalle, il viso, succhiava il capezzolo come un poppante; la mia libidine cresceva a dismisura e diventava ormai impellente il bisogno di sentire la sua pelle sotto le mani, sulla bocca e sul sesso.
Le slacciai il reggiseno e il seno prosperoso, sodo, quasi superbo nella sua energia, mi esplose davanti; fu la mia volta, allora, di prendere in bocca un capezzolo e succhiarlo come un poppante; la sentivo gemere sommessamente e capii che gradiva molto; intensificai l’azione finché il gemito si levò alto; passai all’altro capezzolo e la sentii andare sempre più su di libidine; mi chiedevo se fosse la prima volta per lei; lo era e me lo disse; mi scatenai come un toro e mi eccitai fino al dolore fisico.
La spinsi sul letto, verso il centro, le sfilai le mutandine e scoprii il boschetto nero della peluria incolta del pube; ...