Decisionismo
Data: 05/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... stratosferici; in genere, la loro libertà sessuale si manifestava sin da quando lui tornava a casa e il turno in fabbrica consentiva a lei di esserci; poiché pranzavano in due mense diverse, lei in fabbrica e lui in una presso la banca, riducevano quasi sempre all’osso la cena.
Fin dal frugale pasto, le mani correvano ai corpi giovani e vogliosi; subito dopo, si trovavano allacciati in baci vorticosi e passionali, in piedi in cucina, dove mangiavano, o nella sala grande che era, al tempo stesso, soggiorno, pranzo e salotto; lui la spogliava freneticamente e la denudava per spingerla sul grande divano, comprato apposta per quelle evoluzioni, su una qualche poltrona o, se il clima lo consentiva, sui tappeti, sul pavimento; dopo lunghi preliminari, cominciava la copula.
A Tina piaceva molto la situazione del coito orale contemporaneo e reciproco; nella lunga pratica con Dario aveva imparato a distinguere i due momenti; gli imprigionava tra le cosce la testa affondata nella vulva, quando voleva essere lei e leccare l’asta dai testicoli alla punta e farsela scivolare poi in gola, quasi a farsi soffocare; quando era sazia, bloccava la bocca sulla cappella, allentava la presa delle cosce e lasciava che fosse lui a percorrerle vulva, perineo e ano con lunghi orgasmi.
Quando la penetrava, la posizione migliore per lei era da dietro, a pecorina, mentre la prendeva per i seni per dare forza ai colpi; il suono del ventre che sbatteva contro le natiche, lo ‘sciaff’ che si ...
... produceva ad ogni colpo, la eccitava forse più dello strofinio della verga contro l’utero; la faceva godere fuori di ogni misura sentirsi presa da dietro, nell’ano o in vagina, oppure quando la faceva montare sull’asta ritta contro il ventre e lei poteva cavalcarlo all’amazzone e dare il ritmo alla copula.
Comunque, le piaceva infinitamente fare sesso e godersi sia le delicatezze eleganti e dolci dei preliminari che Dario portava spesso all’infinito, fino a farle consumare la passione nei giochi di bocca e di mano che preludevano alla copula vera e propria; sia quando decideva di sfondarle l’utero con la sua grossa mazza spinta fin nei recessi più profondi del sesso; il suo corpo si era ormai abituato ai piaceri che lui le strappava dalla bocca, dai seni, dalla vagina, dall’ano.
Per un paio di anni le cose filarono lisce; tra gli altri vantaggi, c’era che lei si era abituata a spendere agevolmente, con il suo salario, per le piccole cose che le servivano ad essere sempre alla moda, sempre ‘in tiro’, sempre elegante con capi pregiati talvolta anche di grandi firme; all’ordinaria amministrazione provvedeva quasi totalmente Dario che, con uno stipendio assai più consistente, si faceva carico di affitto, di bollette, di approvvigionamenti e di spese per la casa, necessarie o voluttarie.
In fabbrica, Tina si era fatta trascinare, per il suo ‘istinto del gregge’, ad ascoltare, a recepire e a fare suoi vari commenti che udiva dalle cerchie di operaie che volentieri, ...