1. Decisionismo


    Data: 05/03/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Tina non era in grado di capire il significato di ‘filosofia del branco’ o di ‘istinto del branco’, quando, più o meno sedicenne, le veniva rimproverato dai genitori di non avere una sua personale capacità di scelta, ma di seguire gli amici perché dominata, per l’appunto, da un ‘istinto del branco’ che la portava a seguire gli altri senza preoccuparsi di rendersi conto se le loro scelte fossero opportune o nocive per la sua crescita.
    
    Quello che le premeva, al momento, era capire i meccanismi attraverso i quali gli amici si divertivano nei luoghi di ritrovo abituali, bar pub o discoteche che fossero; d’estate, poi, la tendenza si faceva addirittura frenetica; mentre, nello stretto della cerchia abituale in città, le corse a primeggiare erano più larvate e meno impegnative, d’estate, in spiaggia, si scatenava una vera e propria guerra dalla quale si usciva o malridotti e sconfitti o trionfanti vincitori; a lei piaceva molto vincere ad ogni costo.
    
    Quando avvertì, dai discorsi bisbigliati tra le più intime, che molte avevano già preso in mano il sesso di un ragazzo e lo avevano masturbato fino a sentirlo e vederlo eiaculare in mano o si erano fatte manipolare la vagina da qualcuno più ardito fino a raggiungere i più intensi orgasmi che già conosceva per l’abitudine appresa a masturbarsi con le dita nella vulva, scattò in lei il desiderio di essere la più brava; ci riuscì in meno di una settimana e divenne per tutti ‘manina ‘oro’.
    
    Quando, nella rotonda sulla spiaggia, ...
    ... una sera, vide una delle amiche appartata con un ragazzo piegarsi a terra e prendere in bocca l’uccello, fece abilmente alcune domande, conobbe il senso della fellazione e, dalla sera seguente, iniziò la sua educazione al coito orale nel quale divenne in breve abilissima, fino a vedere trasformato il suo soprannome in ‘gola profonda’ che accettò come una medaglia al merito e che la vide ricercata e ammirata da tutti i ragazzi dell’entourage.
    
    Il coito anale le impose qualche cautela e un tempo più lungo; un’amica informata le spiegò che vi ricorrevano tutte quelle che volevano fare sesso completo e dare al ragazzo il piacere intero della copula, ma volevano anche conservare la verginità dell’imene fino al ‘principe azzurro’ o ameno al matrimonio; lei non pensava affatto al matrimonio; la sua personale filosofia arrivava al massimo alla convivenza; comunque, apprese i rudimenti della copula anale e la praticò di frequente.
    
    Quando incontrò Dario, aveva da poco festeggiato i diciott’anni e si sentiva, in qualche modo, già persona a tutto tondo, liberissima di fare quel che le pareva; l’educazione permissiva dei genitori, frenati dall’esperienza libertaria che avevano praticato e predicato in gioventù, le impedì di riconoscere il limite tra libertà e libertinaggio, la differenza tra libertà e autonomia; inutilmente la madre cercò di spiegarle che l’indipendenza economica è pregiudiziale a qualunque libertà civile, sociale o sessuale.
    
    Lo nominò ‘accompagnatore preferito’, ...
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