Beyond the White: Spettri e spade (2)
Data: 04/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... sorride, decisamente maliziosa.-Vieni…-, sussurra. Lo prende per mano, arma in pugno, vigile ma non troppo.Helmut segue, vede, osserva. Lei lo porta dietro i resti di una casa.-Gli altri…-, sussurra appena lui, sorpreso da tanta lussuria in un luogo tanto poco idoneo.-Dormono. Solo Jean fa la guardia dall’altra parte del villaggio. Nessuno vedrà nulla.-, dice.Intanto si abbassa i pantaloni 5.11 e il tanga, appoggiandosi al muro.-Dentro… adesso..-, sussurra sentendo le dita di Helmut tra le cosce. Lui obbedisce ma non nell’immediato e non senza preoccupazione. Le affonda dentro un istante dopo, trovandola talmente bagnata e calda da sembrare surreale. Non resiste a lungo, ma lei non sembra badarci: sta già godendo come l’ultima delle troie, tanto da mordere la cannuccia del camelbak per non tradire la loro precaria intimità. Helmut esplode dentro di lei senza remore, gemendo appena, silenzioso. Non è stato un amplesso gradevole, solo una scopata che, sebbene liberatoria, è stata gravata dalla paura di essere scoperti o uccisi. Sofia geme appena sentendolo ritrarsi. Per la bionda pare persino che il problema non si ponga: lei ha goduto.Egoisticamente, avrebbe detto Helmut, senza considerazione per lui.Si riveste in fretta, e anche lei. Il divertimento è finito, per entrambi. Si guardano attorno.Nessuno. Nessun Muj in vista, quantomeno.-Va a svegliare Jean. Ora tocca a lui e a Mark.-, dice la comandante. Nessun accenno di tenerezza, niente. Per quella donna, l’intimità ...
... appena condivisa deve avere la stessa rilevanza di un sacchetto di patatine. Una volta finito non conta più. Helmut annuisce. Esegue e si distende al suolo, avvolto nel sacco termico, l’arma vicina a sé e cerca di dormire.In un modo o nell’altro, l’indomani, tutto questo avrà fine.
L’alba è bellissima. Oleg Kazamov la osserva non senza meraviglia.Anche suo fratello maggiore deve averla vista. Deve. Almeno una volta, prima di morire durante un’imboscata dei combattenti afghani. Era accaduto durante l’ultimo anno dell’Invasione Sovietica dell’Afghanistan. Un cecchino l’aveva colpito durante una perlustrazione della Valle dei Cinque Leoni. Oleg non lo ricorda molto bene. All’epoca era piccolo e il fratello era partito per l’Aghanistan che lui aveva tre o quattro anni.Ma i suoi genitori lo piansero, a lungo. Per loro quel figlio era stato una vittima di una guerra ingiusta, combattuta in nome di ideali ormai morti. Una vittima inutile.Oleg aveva passato gran parte della vita a cercare di eguagliarlo. Ora, si domanda se in realtà non sta ancora cercando inconsciamente di farlo.Sospira, scacciando le illusioni. Poi lo vede. Un bagliore. Realizza. Capisce.Riesce a dare l’allarme prima che il proiettile lo abbatta.
Helmut vede Oleg cadere con un gettito rosso scuro che fiottava dalla base del collo. Ferita letale. Nulla da dire o da fare. L’ex Spetsnaz é già morto. Helmut spara. Vede lo sniper centrato da due colpi crollare a terra, trapassato mentre cerca di fuggire dal suo ...