1. Beyond the White: Spettri e spade (2)


    Data: 04/03/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Aria secca. Vento pungente. S’infila tra le vesti, tormenta la pelle esposta dei troopers.Oleg lo ignora. Lo sa ignorare. Ha visto abbastanza campi da fuoco da saperlo fare, ha conosciuto condizioni operative ben peggiori. Anche Helmut ne é immune.Uno dei trooper impreca, bestemmia in italiano. Patetico sfogo rivolto a déi inclementi e privi di ogni considerazione per la rabbia degli uomini. La bionda, a capo del gruppo, si limita a guidare il drappello. Attenzione alle alture, ai dettagli, a tutto.Territorio aspro, nemico. Territorio dei Taliban, degli integralisti islamici tanto odiati dall’occidente eppure così resilienti e fanatici da essere divenuti già da tempo una costante in quella zona, nonostante le due massicce operazioni avviate in passato per ripulirla dalla loro nefasta presenza. In realtà, Oleg lo sa bene, i Taliban non se ne andranno mai.Non per volontà divina, o per divina intercessione, no. Dio, o chi per lui, non si cura di ciò.Ma l’uomo sì, l’uomo sceglie. E la scelta di quegli uomini è di patire, di restare, di combattere.Per cosa? Oleg si domanda, per un breve istante, se qualcuno tra loro è ancora in grado di ricordare per cosa stanno combattendo, o se invece lo fanno perché non riescono a fare altro.Alla fine forse non è poi una domanda così complessa: come tutti i guerriglieri, alla fine anche loro non hanno fatto altro che regredire, affondare nel pantano dell’esistenza fino a recedere, a devolvere in esseri rimasti ancorati solo alle più basilari ...
    ... necessità.La verità, Oleg ne è convinto, è che la verniciatura di civiltà tanto cara all’occidente sia solo una maschera, da questo lato i guerriglieri maomettani sono persino da stimare.Ma d’altro canto, loro sono divenuti bestie, intrappolati in quel microcosmo infernale.La morte per loro dev’essere liberazione…
    
    Helmut Khöl controlla le alture, verifica, sonda. Non nota nulla. I Muj (abbreviativo di mujaheddin, vocabolo che designa i combattenti religiosi che in Occidente chiamano Taliban) sembrano aver disertato il campo. Almeno per ora, oppure stavano solo aspettando un buon momento per colpire. Il gruppo di mercenari procedeva a piedi, lentamente, con assoluta attenzione a ogni dettaglio, deciso a non farsi cogliere impreparato. Erano stati depositati lì dopo che un elicottero di proprietà della Steelfang li aveva recuperati da Bagram dopo il loro atterraggio in Afghanistan. Helmut sospira, nuvoletta di fiato che evapora nell’aria gelida.Fa un freddo cane. D’un tratto lo vede. Un bagliore riflesso.-Cecchino!-, esclama. Lo sparo arriva un istante dopo. Il trooper di testa della pattuglia cade in uno schizzo cremisi. Colpo terminale alla testa. Fuoco dai trooper aperti a ventaglio. Helmut spara con precisione. Costringe lo sniper a rompere il contatto. Forse lo uccide o forse no.Altre sagome sulle alture, urla di guerra, odio ancestrale. Raffiche. L’imboscata scatta con ferocia notevole. Un atro trooper crolla, il giubbotto second-chance trapassato da impatti multipli al ...
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