Legati liberi
Data: 28/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69
... di coppie giocavano tra loro.
Un uomo, solitario, si sedette vicino a Manu e cominciò a sfiorarle, delicatamente, l’interno della sua coscia. Partendo dal ginocchio, sempre più su, dove, però, trovò la mano di Mauri che stava accarezzando la passerina di Manu e lì, rispettosamente, si fermò.
Manu appoggiò la testa sulla spalla di Mauri e gli fece presente di quello che stava succedendo. Mauri le disse che, se non le dava fastidio, di lasciarlo fare.
Quando la mano dello sconosciuto riprese il suo lento, timido percorso, la mano di Mauri scostò la sua sfiorando leggermente la seta tesa delle mutandine che ricoprivano leggermente le labbra, ormai iper sensibili, del pube di lei. Quando le dita della mano sinistra di Manu, appoggiata alla coscia destra di Mauri, si accartocciarono quasi a volersi aggrappare ai pantaloni di lui, un “Ah” sospirato al suo orecchio fece capire a Mauri che, la mano di quello sconosciuto, era arrivata proprio lì, dove doveva.
Mentre lo sconosciuto faceva finta di niente, guardando lo spettacolo messo in scena dalle altre due coppie sul set di quel lettone di fronte a loro, il respiro di Manu si fece irregolare, profondo, emettendo il fiato a impulsi regolari, brevi, violenti e rumorosi, intervallati dal silenzio di una breve inspirazione.
Poi, quell’uomo in camicia bianca, brizzolato e affascinante, si girò verso Manu e tentò di baciarla sul collo. Lei, inaspettatamente, si scostò, allontanò la sua mano dal ventre e si alzò, ...
... chiedendo a Mauri di andarsene da lì, immediatamente.
La stanza successiva era circondata da un’inferriata, ci si poteva chiudere dentro.
Una coppia, non più giovanissima, stava giocando con vari oggetti, tra cui una frusta, corta, con una ventina di stringhe in pelle, fissate all’estremità, non più lunghe di una trentina di centimetri. Manu si fermò a guardarli. Sembrava particolarmente interessata. Con lei, altre persone, stazionavano lì, all’esterno di quella specie di gabbia, a godersi lo spettacolo.
Manu attirò subito l’attenzione della lei fustigatrice, che le si avvicinò, chiedendole se voleva provare. Contro ogni aspettativa di Mauri, Manu accettò. Lasciò cadere l’asciugamano che avvolgeva il suo corpo da dea olimpica e, seguendo le istruzioni di quella dominatrice, si appoggiò, di spalle, in piedi, a quelle gelide sbarre.
La dominatrice estromise il braccio dalle sbarre e fece scorre lentamente le trecce della sua sferza sul seno perfetto di lei, sui capezzoli e poi giù, sul ventre, seguendo la linea centrale che porta al delirio. Poi di nuovo su, ai lati del collo, che Manu esponeva meglio, piegando la testa di lato. Il suo corpo cominciava a contorcersi, le sue labbra a schiudersi. Quindi, la frusta sparì all’interno della gabbia, per riapparire, subito dopo, tra le gambe di Manu, sfiorando l’interno delle sue cosce e poi, con una mano all’esterno ed una all’interno, la padrone del gioco, tese quelle trecce e cominciò a sfregarle tra le labbra, ormai ...