Legati liberi - Racconti Erotici

Legati liberi

... perfetta dottoressa, laureata, ballerina, libera geisha di un compagno a gettoni da consumarsi preferibilmente prima della data di scadenza impressa sul barattolo dello yogurt che aveva in frigo.

Ma, mentre i corpi si separarono così agevolmente, altrettanto agevolmente, il fumo delle loro menti continuò ad attorcigliarsi percorrendo subdolamente le invisibili trame eteree di una ragnatela digitale.

Il fumo delle loro menti si attorcigliava mentre il fuoco della passione che lo alimentava scioglieva la comoda cera dell’ipocrisia che avvolgeva entrambi riempiendo il crogiolo del loro istinto, dove l’ineluttabile cominciava a prendere forma.

Ad avere un nome.

Quando il crogiolo fu pieno, come un interruttore applicato al marchingegno di una vecchia bilancia a due piatti, spense il cervello di entrambi.

E cominciarono a ragionare col.. Cuore.

Questo non è un mondo per innamorati. Lo capirono subito.

Non si può eludere l’ineluttabile. Capirono subito anche questo.

Così imbracciarono le proprie armi, quelle che avevano, e cominciarono la loro personale, durissima, lotta di indipendenza. Fino al giorno in cui, finalmente liberi, decisero di fare della propria libertà, una libertà unica. Legati liberi in un legame che li liberava.

Finalmente, non più solamente le loro menti, ma anche i loro corpi si attorcigliavano sudati ed esausti, nella medesima danza. Pervadendosi. Compenetrandosi.

Gli stessi movimenti dei loro pensieri fattisi carne e poi ancora ...

... pensieri.

Estasi e delirio.

La simbiotica danza vitale ballata al ritmo di una cadenza scandita dai gesti sapientemente studiati da un tempo oltre ogni tempo.

Quel mordersi le labbra quasi per svegliarsi da un piacere tanto intenso da fare paura. Affondare le dita nella carne che è carne di una pulsione creatrice tanto intensa da potersi considerare trascendente. Eppure così straordinariamente umana.

Finalmente umani in un mondo che, di umano, ha perduto, ormai, ogni traccia.

Ma, un giorno, mentre lui raggiungeva dio, si accorse che lei era rimasta ancora inginocchiata ai piedi dell’altare.

-“Cosa ti succede Manu?”

-“Non ci riesco Mauri! Non è colpa tua. Mi capita con tutti, prima o poi. A un certo punto non ci riesco più. Non è che non mi piaccia farlo, anzi! Credimi: tu mi piaci, e tanto anche. Solo che non raggiungo più il piacere e più mi sforzo a farlo, meno lo raggiungo! È come un’ansia da prestazione al contrario.”

Sul momento lui la prese come un fatto personale. Un vero e proprio smacco.

Vide la noia da routine insinuarsi tra di loro, come un lichene sulle pareti di un antro riscaldato da un fuoco sporadico.

-“Eri abituata a cambiare spesso partner. Ne cambiavi quasi uno al giorno. Adesso io sono diventato scontato per te. Sono prevedibile.”

-“Ma no, non è così. Cambiavo spesso i miei partners proprio per nascondere la mia incapacità a raggiungere l’orgasmo.”

Ma lei, nei giorni precedenti, seppur con fatica, l’orgasmo, con lui, ...