1. Il pony di donna Rosa


    Data: 24/02/2021, Categorie: Zoofilia Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti

    ... di incamminarmi in un sentiero non molto distante che mi portò in un prato dove, poco più in là, c'era un recinto al quale era collegata una cascina, evidentemente da poco ristrutturata.
    
    In quello spazio recintato c'era un pony dal manto rossastro e il muso bianco. Mi fermai a guardarlo, lui si avvicinò e allora io strappai dell'erba dal suolo e gliela posi sotto il naso. Non feci caso che dall'altra parte del recinto c'era una signora di mezza età impegnata in lavori da campo. La raggiunsi percorrendo tutto il perimetro e, ormai prossima, la salutai a gran voce facendo cenno con la mano.
    
    La signora, china davanti alla palizzata, alzò lo sguardo, mi squadrò per bene e poi mi sorrise salutandomi a sua volta.
    
    Con tipico accento toscano esclamò.
    
    «Ciao, oh che ci fai tutta sola da queste parti!»
    
    Ed io.
    
    «Salve! Sa, passeggiando in zona mi sono imbattuta nel suo bellissimo pony, come si chiama?»
    
    «Si chiama Tom, è l'ultimo esemplare che mi è rimasto ma nella stalla ho due giovani cavalle.»
    
    Sembrava molto amichevole e accogliente. Lasciò stare quel che stava facendo e mi raggiunse, mi strinse la mano e si presentò.
    
    «Piacere, io sono Rosa, o donna Rosa come mi chiamano in paese, sai la donna dei cavalli!»
    
    «Io sono Sara. È proprio un bel posto questo, vengo qui da quando ho memoria ma non avevo mai notato il tuo maneggio»
    
    «Già, sono un po' isolata ma non è un maneggio, almeno non più, da quando è morto mio marito ho dato via la maggior parte del ...
    ... bestiame e sai a cinquantanni suonati è dura cavarsela da sola»
    
    Lei era una donna piuttosto attraente, robusta, con una lunga treccia castana e occhi verdi, labbra sottili e mani forti. Non dimostrava affatto cinquantanni, gliene avrei dati quaranta o poco più.
    
    Le raccontai da dove venivo, lei rimase piuttosto sbalordita, sapeva che ero ad almeno un paio d'ore di cammino da casa. Mi invitò quindi ad entrare in casa sua offrendomi un bicchiere d'acqua, così la seguii dentro e mi sedetti al tavolo di legno massiccio su di una vecchia sedia in noce.
    
    «Non ti sarai persa per caso!?» Mi chiese.
    
    «No no, si figuri, conosco perfettamente la strada»
    
    Così proseguì
    
    «Ormai è tardi, arriverai che sarà sera inoltrata»
    
    La cosa non mi preoccupava, ero perfettamente abituata visto che sin da quando avevo tredici anni ero libera di scorrazzare per i fatti miei.
    
    «Si si, lo so, ma non si preoccupi, è ordinaria amministrazione» Aggiunsi io sorridendo.
    
    Le chiesi un secondo bicchiere d'acqua e lei me lo riempì subito. Si sedette al tavolo con me e iniziammo a parlare del più e del meno. Le raccontai del mio lavoro al bar, della mia vita da studentessa e del mio amore per quei luoghi. Rosa si dimostrò piuttosto interessata alla mia storia e scoprii che anche lei, alla mia età ebbe una vita come la mia. Inoltre mi spiegò che aveva origini spagnole e che si trasferì in Italia con i nonni a dieci anni.
    
    Pian piano iniziammo ad inoltrarci in discorsi più intimi così mi raccontò di ...
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