La raccoglitrice di asparagi
Data: 21/02/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
... nell'orifizio, introdurla, reciderla e sfilarla riponendola in buon ordine.
Certo, gli altri ottenevano raccolti più corposi e in molto meno tempo.
Ma quando i primi si recarono a consegnare il raccolto iniziarono a fioccare urla e lamentele per il troppo fango che macchiava i preziosi cazzetti verdi.
Massimo, invece, fu lo stupore degli inservienti quando, ultima della fila, la giapponese consegnò il suo primo cestino.
Non solo gli asparagi non presentavano la minima molecola di fango, ma anzi, qualcuno si era spinto oltre, lanciandosi in complimenti in quanto, a lui pareva, il raccolto della giapponese pareva inebriante di aromi suggestivi, sentori evocativi che suscitavano piacevoli riflessi e assonanze. Insomma, un nonsochè difficile da descrivere che pure rendeva in qualche modo la raccolta della nipponica particolarmente pregevole.
Yuko fu molto lodata e additata come esempio. Ma al momento di riprendere la raccolta si allontanò in campi lontani per non svelare la sua metodologia di lavoro non convenzionale.
La raccolta proseguì via via più rapida con frequenti mescite di cestini di virgulti netti e aromatizzati.
Non si può nascondere che in talune occasioni, con esemplari particolarmente virtuosi, la nipponica si concesse alcune varianti di raccolta, ripetendo le operazioni di inserimenti con movimenti su e giù e piccoli orgasmi che interrompevano la monotonia del ...
... lavoro.
Lungi dal creare problemi al prodotto del raccolto, queste variazioni sul tema produssero elementi molto apprezzati dal selezionatore.
L'esperto agricoltore nell'analisi olfattiva delle vegetali verghe si lasciava invaghire da suggestive riminiscenze che non riusciva a decifrare. Il sovrintendente, poi, rincarava la dose, continuando a passarsi sotto il naso gli asparagi che avevano subito il trattamento aggiuntivo, come un fine intenditore di sigari, inseguendo un pensiero che irreparabilmente gli sfuggiva.
“Ma che metodo di raccolta usa, signorina, se posso permettermi?” chiese poi alla nipponica, spinto dalla curiosità.
“Mah... le dirò, signore. In Giappone lo chiamiamo 'smorza-candela'”
“Smorza-candela?”
“Si, o qualcosa di simile, ora, mi scusi, non riesco a tradurlo con un termine esatto o più calzante. Sa... la lingua!”
“Capisco benissimo... La lingua! E come non ho potuto pensarci prima!”
Yuko a fine giornata ottenne un cospicuo raccolto. Più che per la quantità fu la qualità a fare la differenza, tanto che i suoi asparagi non venivano neanche più lavati, ma confezionati direttamente per non perdere quella imprecisata fragranza ed essenza che avevano acquisito solo nei prodotti di raccolta della ragazza orientale.
E così furono messi in vendita, con l'etichetta speciale: “raccolti con l'antica metodologia del Sol Levante direttamente da geisha giapponesi”