L'ultima fantasia
Data: 18/02/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... volta, completamente vestito.
“Io esco e vado a prendere la macchina. Quando arrivo davanti al portone do un colpo di clacson. Tu esci, sbatti la porta e mi raggiungi, ok?”.
“Ok” rispondo.
“Vado, allora”. E’ uscito di casa. Sono rimasta sola. I dubbi sono tornati a galla. L’eccitazione li ha respinti sul fondo.
E’ passato giusto qualche minuto e ho sentito un colpo di clacson.
Ho preso coraggio, ho respirato profondamente, sono uscita sul pianerottolo e ho chiuso la porta alle mie spalle.
Francesco abita a piano terra. Dalla porta di casa sua dovevo percorrere una ventina di metri, non di più, per raggiungerlo in macchina.
Il rumore dei tacchi a spillo sul marmo dell’androne era tanto inconfondibile quanto eccitante.
Per l’occasione ho indossato un decolleté tacco 15 nero e lucido, con plateau e aperto davanti. Il rosso fuoco della smalto sulle unghie dei piedi era eccitante da morire.
Un paio di autoreggenti velate 15 denari, un micro perizoma che nulla riusciva a contenere davanti e che spariva nel solco del sedere dietro, un vestitino scollato e cortissimo che non riusciva a coprire il bordo di pizzo delle autoreggenti, le mie bellissime tette finte, capelli di media lunghezza biondi, trucco pesante, un collare di pelle al quale si poteva attaccare un guinzaglio, bracciali, anelli e unghie delle mani laccate di rosso fuoco completavano la mise.
Sono arrivata al portone, ho fatto scattare la serratura e mi sono ritrovata in strada.
Ho ...
... guardato a destra e a sinistra. Nessuno in arrivo, per fortuna. O purtroppo…
Ho attraversato il marciapiede, sono passata in mezzo a due macchine regolarmente parcheggiate e ho raggiunto quella di Francesco, ferma in mezzo alla strada, con lui che mi ha aperto la portiera.
“Dai, andiamo” mi ha detto. “Solo a vederti venire verso la macchina mi è venuto duro. Sei proprio figa stasera! Vorrei scoparti adesso. Ma non posso. Stasera saranno altri a godere di te. Beati loro” mi disse.
“Dai, magari alla fine c’è posto anche per te” risposi io.
“Tranquilla, stasera non tornerai a casa prima che ti avrò scopata anche io”.
Un quarto d’ora di guida e ha fermato la macchina.
Mi sono guardata intorno. Eravamo su una strada non particolarmente illuminata ma sufficientemente illuminata per fare quello per cui eravamo lì.
Da un lato macchine parcheggiate in fila indiana. Dall’altro un marciapiede oltre il quale si intravedeva un prato leggermente degradante verso il fiume.
Di macchine ne passavano a sufficienza.
“Più avanti, a circa due chilometri, battono i trans. Quindi chi passa di qui sta cercando una scopata facile. E’ il posto giusto, credimi”.
Ho immaginato che Francesco fosse passato tante volte su quella strada in cerca di una scopata facile con qualche trans.
“Lì, oltre il prato, ci sono tavoli e panchine in legno. Potresti andare lì a farti scopare. Oppure direttamente sul prato, decidi tu. Io parcheggio lì, in quel posto, e rimango qui, come ...