1. Sandra, uno sconosciuto, una sera


    Data: 06/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Hardcore, Autore: antonioeffe80, Fonte: xHamster

    ... la gabbia dell’ascensore ancora in ferro battuto in quel liberty fiorito un po’ eccessivo. L’appartamento si trovava all’ultimo piano ed era realmente bello; forse per Sandra era un po’ impersonale, ma vi si leggeva l’impronta di un buon architetto. In fondo sembrava rispecchiare lo sconosciuto appena incontrato: troppo tardi per queste riflessioni o troppo presto… Fuori ormai albeggiava. A scuoterla dai suoi pensieri le giunse la voce di Francesco: “ti va un ultimo bicchiere?”. “Perché no?” rispose lei. Mentre il giovane uomo si recava in cucina, lei si sdraiava sul morbido divano in pelle bianca, stiracchiandosi e coprendo, a malapena, con la mano, uno sbadiglio. Francesco tornò tenendo in mano una bottiglia di veuve clicquot. “E’ molto secco?” Chiese Sandra; “Assolutamente” rispose lui. “Allora va bene”, ribatté lei. Mentre il rumore dello champagne che usciva dalla bottiglia per adagiarsi brillantemente nei calici le riecheggiava nelle orecchie, a Sandra sembrava di sentire la risacca del mare: che buffa cosa; c’entrava e non c’entrava. Ne bevve un sorso con avidità, in effetti aveva sete ma più di acqua che di alcolici; in quel momento, comunque, andava bene così! Lui si sedette sul divano e quasi non fece rumore, mentre le porgeva il flute di champagne. Lei l’assaporò e, dopo qualche istante, esclamò: “Mmmm, molto freddo e molto buono!”. “Già” commentò Francesco mentre le passava una mano sulle sue cosce fredde e sode. “Ti hanno mai detto che hai delle belle gambe?”. ...
    ... “Sì”, rispose lei dolcemente, e quasi sussurrando. Quasi a farlo apposta, Sandra stirò i polpacci ben scolpiti sul divano e allungò le sue braccia fino a toccare il bracciolo dall’altra parte. Francesco addentrò la sua mano tra valli e conche più selvagge, infine inciampò tra un piccolo rilievo ed un’apertura morbida e bagnata dove scivolarono veloci le sue dita che fece scorrere velocemente all’interno mentre gli occhi di Sandra si chiudevano e la sua voce usciva flebile e vellutata dalla sua bocca. Francesco appoggiò il suo bicchiere per terra e si allungò sopra di lei fino a raggiungere la sua lingua che sapeva di vini, ma anche di esotico, di paesi lontani, di mare, di voglie inespresse o anche espresse, di sensazioni dolci e forti nel contempo. La lingua di Sandra incontrò, quasi all’improvviso, quella di lui e vi si avvinghiò come fosse l’ultima asse di un veliero affondato in una tempesta. La mano di lei scese fino a trovare la lampo dei pantaloni di lui. Il cursore scivolò dolcemente tra i denti della chiusura e lei trovò tra la sua mano un membro duro e palpitante. Lui entrò in lei con una forza da burrasca e la travolse muovendosi velocemente dentro di lei con colpi forti e frequenti, fino a quando Sandra non aprì gli occhi e non cominciò ad ansimare come se stesse per morire e la sua voce uscì da lei, all’inizio, come il canto di una Sirena poi aumentò di volume fino a quando non raggiunse l’orgasmo. A quel punto lui la prese da dietro leccandole il piccolo foro ...