1. Le terre di Medryl – 3 la Reliquia


    Data: 08/02/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Sesso di Gruppo Autore: Fun123, Fonte: RaccontiMilu

    ... cittadella, e a mai più rivederci. Sangue di troll! Davvero, non vedo l’ora sia tutto finito. E hai visto al campo degli hobgoblin? Quando li colpiva con quel suo strano fulmine magico? Ridevano. Erano felici. Vin, il fulmine gli strappava la carne dalle ossa e loro erano felici. Mi da i brividi, preferirei farmi mangiare un pezzo alla volta da un orsogufo che morire per una magia simile”.
    
    Entrambi gli amici snudarono i membri, il suono dei due fiotti di urina alla base del tronco che si mescolava a tutti gli altri rumori della sera.
    
    “Shi, te l’ho detto, dobbiamo solo farci una bella dormita su, vedrai che in un batter d’occhio sarà domani. E poi sei tu che hai accettato di unirti a lei per questa missione”.
    
    “Ho accettato perché tu hai speso tutti i nostri soldi, ci hanno ucciso i cavalli e non avevamo altro modo di raccogliere un po’ d’oro. E si, ammetto che quando l’ho vista nell’ufficio del magistrato ho pensato che con una fica simile in gruppo la missione sarebbe stata più divertente. Ma ho cambiato idea. C’è qualcosa di strano”. Shirel aveva un fisico asciutto ed i capelli di un biondo paglierino, con gli occhi verdi e la pelle tipica di quell’etnia mista molto diffusa sulla costa a Sud. Vin dal canto suo era tipicamente Tymediano, capelli ed occhi scuri, una barba piuttosto rada ed un fisico forte e robusto.
    
    Dopo poco, i loro passi tornarono ad indirizzarsi verso la luce del fuoco e l’ accampamento, anche se qualcosa li costrinse a fermarsi prima di ...
    ... superare i numerosi cespugli che li separavano dalla piccola radura.
    
    “Shi, lo senti?” sussurrò Vin all’amico, che alzò lo sguardo davanti a sé, tendendo l’orecchio per un attimo, prima di spalancare gli occhi, riconoscendo quella serie di rumori.
    
    Gemiti, sospiri, mormorii femminili difficili da equivocare, così come la direzione da cui provenivano. Il ragazzo biondo fece cenno all’amico di stare in silenzio e di seguirlo, deviando dal percorso che stavano seguendo per girare attorno allo spiazzo naturale, cercando di avere una vista da un punto diverso da quello da cui erano andati via. Il susseguirsi di quei suoni continuava, stranamente chiaro ed udibile, quasi cristallino nelle loro orecchie, facendosi strada attraverso il crepitio del fuoco e gli altri rumori della foresta notturna.
    
    Quei passi silenziosi comunque li condussero dal lato quasi opposto della radura, le radici nodose di un albero avvinte ad una grossa pietra che gli permettevano di sbirciare senza essere notati.
    
    Così come i suoni, anche la scena che si stava consumando era piuttosto inequivocabile. Dalla loro posizione potevano vedere Nithea morbidamente seduta sul suo giaciglio, la schiena appoggiata ad un grosso ramo che i due al loro arrivo si erano cavallerescamente offerti di sistemarle, per sedere più comoda. Una spalla del leggerissimo vestito era sfilata, ed uno dei grossi seni era ora nudo, quasi fosse traboccato fuori alla prima occasione, per via del proprio peso e della scarsa resistenza ...
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