Colpe
Data: 07/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... coscia, e raggiunse presto le grandi labbra, prima a destra poi a sinistra; mi limitavo a fibrillare, a gemere, a balbettare versi improponibili e a godere senza limiti; la vocina che, come sempre, mi ricordava dentro che non c’era amore, solo passione da bestie, in quel rapporto, venne per fortuna soffocata dal primo grosso orgasmo quando la lingua si mosse dalle grandi alle piccole labbra.
Ero molto sensibile alle leccate e ai succhioni sul clitoride; quando la lingua aprì la corolla delle piccole labbra e il piccolo organo fu risucchiato in bocca, brividi intensi e feroci mi percorsero il corpo, dalla vulva al cervello; mi abbandonai al languore e per un attimo persi il senso delle cose; afferrai per istinto la testa e lo guidai a succhiarmi e leccarmi fino ad un orgasmo mai provato prima; caddi in deliquio sul letto.
Salì in ginocchio sopra di me e si appoggiò sullo stomaco, adagiando il fallo tra i seni; presi i globi e li strinsi intorno all’asta; prese a copularmi tra i seni con goduria; sollevai la testa, presi la mazza e portai la punta alla bocca; mi montava tra i seni e lo succhiavo nello stesso momento; lo spostai, mi spinsi verso il centro del letto e o ripresi a cavalcioni su di me; mi organizzai perché il batacchio fosse comodamente tra le mammelle e la cappella in bocca; mi implorò di non farlo godere troppo presto.
Dopo aver copulato un tempo con il seno e con la bocca, mi fece sistemare carponi, venne dietro di me e mi deliziò con la lingua tra ...
... vagina e ano in mille percorsi diversi; mi sentivo adorata mentre la sua lingua cercava tutti i piccoli punti erogeni tra vulva e sedere; sentii che si inginocchiava ad appoggiare il fallo alla vagina; mi impalò con un solo colpo che mi mandò sbattere con la testa sul cuscino; gemetti di piacere e lui cominciò la cavalcata.
Quella monta, che era tra le mie preferite, durò un tempo lunghissimo e lui fece ricorso a tutta la sua conoscenza e abilità per farmi sentire il sesso profondamente fino all’utero; stendendosi sulla mia schiena, mi afferrò le mammelle da dietro e le usò non solo per stimolarmi ma anche per aiutare la spinta con cui mi possedeva completamente; la vagina, ormai ridotta a traforo, riusciva a malapena a sentire la mazza che stimolava l’utero con violenza.
La monta a pecorina non si risolse con gli orgasmi violenti miei e con quelli suoi soffocati sempre all’ultimo momento per far durare a lungo la cavalcata; quando si rese conto che forse la vagina ne aveva abbastanza, prese il tubo del gel con gesti ormai sicuri, lubrificò l’ano e il randello e lo spinse; neanche lo sfintere ebbe problemi a far passare lo spessore di una lattina, a cui si era da tempo abituato; mi scappò di dire, ma per pentirmene immediatamente dopo.
“Questa la dedichiamo al cornuto!”
Non potevo sapere che entro poche ore mi sarei trovata a fare discorsi diametralmente opposti; quel che mi interessava, al momento, era godere quanto potevo di quella copula indescrivibile che comunque ...