1. Una Famiglia "Perversa"


    Data: 06/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti

    ... bianco. È sperma. Sperma che si mischia poi all'acqua del getto del bidet e viene trascinato dello scarico. Le accosto il cazzo alla faccia.
    
    "Dai almeno succhiamelo!"
    
    Lei scuote la testolina a occhi chiusi. Io insisto e le struscio il cazzo pulsante sulla faccia per infastidirla, mentre lei continua a ravanare nella sua figa zuppa.
    
    "Almeno un bacino??"
    
    Acconsente per gioco e pur con le sopracciglia imbronciate mi accosta le carnose labbra alla cappella e mi ci schiocca un bacio sopra. È stato eccitante come ogni volta che lo fa, ma non era ciò che volevo in quel momento; al che mi è venuta un’idea.
    
    "Brava bambina!" e le faccio pat-pat sulla testa come si fa con i cani.
    
    "Coglione, guarda che sono più grande di te!"
    
    "Di appena un anno, ma fisicamente sei molto più bassa di me. Comunque dammene un altro e giuro che me ne vado"
    
    So di essere una brutta persona, ma quando voglio qualcosa mi piace ottenerla; quindi ho approfittato per assestare un affondo in avanti con i miei fianchi ed affondarle metà della mia asta dritta in bocca. Lei ha sgranato gli occhi sorpresa. Presa alla sprovvista non ha reagito quando ho ritirato leggermente il cazzo più in dietro e l'ho rispinto ancora più a fondo. Una, due, tre botte di piacere! Fulminee e sempre più profonde. Alla terza spinta però la mia cappella turgida impattò con la superficie molle del fondo della sua bocca, lì dove inizia la gola. Il mio cazzo scansando la sua ugola che pendeva flaccida lì vicino le ...
    ... causò un conato. Con entrambe le mani, tra cui quella bagnata di acqua, umori e sperma, lei mi spinse indietro di qualche passo e una volta libera si mise a tossire.
    
    "Sei una testa di cazzo!"
    
    "Ok, scusa, ma ti prego dai! Ho le palle piene e tu sei sempre così carina..."
    
    A questo punto mia sorella alzò gli occhi al cielo, o meglio al soffitto del bagno e con tono paternalistico si mise a spiegare:
    
    "Prima papà a momenti non mi ha sfondato la figa. Mi è piaciuto, per carità! Ma ce l'ho ancora tutta arrossata. E tra poco devo uscire per andare in centro con la Sofi e la Fede, quindi non mi va neanche che il mio alito puzzi di cazzo. Va giù da mamma, di sicuro ti aiuterà con il "tuo piccolo problema" (facendo le virgolette con le dita e enfatizzando le ultime parole)"
    
    "È un GRANDE problema" dissi mentre mi risollevavo i pantaloni, per poi voltarmi e sparire incazzato.
    
    Scendo le scale per arrivare al piano terra della nostra graziosa villetta unifamiliare e sulla destra varco la prima porta per entrare nell'ampia cucina. In quel momento l'unica persona nella stanza era proprio mia madre intenta lavorare ai fornelli. Stava scaldando non so cosa in un pentolino, dando le spalle alla porta da cui entravo. Come suo solito indossava una comoda vestaglietta da casa simile ad un kimono giapponese. Era di colore lilla, il suo preferito, ed era abbastanza corta: le arrivava poco sotto le natiche, sempre che non si chinasse a raccogliere qualcosa (e io sapevo che là sotto non ...
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