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Una Famiglia "Perversa"
Data: 06/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti
Quanto segue è solo un breve resoconto della mia mattinata di oggi. I nomi sono stati cambiati per ovvi motivi di anonimato; misura necessaria poiché la società benpensante troverebbe indecoroso il modo in cui io e le mie sorelle siamo stati cresciti in casa nostra. La mia sveglia è suonata alle 8:00 come ogni altra mattina, ma ho impiegato almeno 10 minuti buoni a scrollarmi di dosso il torpore del sonno; durante i quali mi sono rigirato tra le lenzuola ascoltando i gemiti di una delicata voce femminile che provenivano dalla stanza a fianco. Quei versi lascivi, la sensazione del contatto delle setose lenzuola sulla mia pelle nuda (dormo nudo da che ne ho ricordo), e la biologia che mi impone un’erezione mattutina, sono tutti fattori che hanno contribuito a scacciare la sonnolenza dal mio corpo e rimpiazzarla con una grande eccitazione. Mi sono tirato fuori dal letto nudo come un verme e arrapato. Una volta indossato dei comodi vestiti da casa (t-shirt e pantaloncini da calcio) ed esco di stanza. Nel frattempo che mi vestivo, senza che me ne fossi reso conto i versi di piacere da oltre il muro erano cessati. Infatti appena varcata la porta della stanza mi ritrovo davanti mia sorella Mary, dalla lunga e liscia chioma bionda e dal fisico snello, che completamente nuda mi sfreccia davanti senza neanche salutarmi. La osservo da dietro percorrere tutto il corridoio zampettando in modo strano quasi sulle punte dei piccoli piedi. I suoi capelli in movimento sembrano ...
... lasciare dietro di lei la scia di una stella cometa e il suo culo sodo oscilla in un modo che sarebbe quasi comico se non fosse anche così maledettamente arrapante. Non si copriva i seni che immagino stessero ballonzolando anche loro (e perché avrebbe dovuto! In casa la vedo quasi più tempo nuda che vestita!); ma in compenso stava tenendo entrambe le braccia abbassate coprendosi con le mani a coppetta la Passerina. Subito l'ho seguita guidato dal mio cazzo che ritto sotto il sottile tessuto dei pantaloni sporgeva facendomi da apripista. La porta del bagno non era neanche accostata. Lei era accucciata sul bidet intenta a sciacquarsi la figa. "Buongiorno Matry!" le dico con tono allusivo. "Che cazzo vuoi?". Era acida come al solito. Senza dire nulla mi abbasso i pantaloni e come ad effetto molla schizza in alto il mio grosso cazzo, dalle venature sporgenti e la cappella violacea impreziosita da una cristallina goccia di precum. Mi avvicino a lei e faccio per carezzarle un seno (gran bel seno, non ricordo mai se lei porta la terza o la quarta). Ma i miei artigli vengono intercettati dalla sua mano libera, quella con cui non si stava esplorando gli anfratti della sua figa. "No! Ora non mi va! Ho appena finito con papà e lui mi ha riempita fino all'orlo. Cazzo papà sborra come un cavallo!” Effettivamente abbassando lo sguardo verso la sua bella passera depilata vedo che ogni volta che delle dita riemergono dall'odoroso anfratto su di esse vi è una patina di denso fluido ...