1. “Ma per chi ci ha prese quello scemo?”


    Data: 03/02/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Trans Voyeur Autore: LuckyPaola, Fonte: RaccontiMilu

    ... abbandonarmi a quelle sensazioni così intime.
    
    L’ingegnere, sotto la tovaglia, nel frattempo aveva aperto la patta ed ora stavo stringendo un caldo cazzo pulsante; lo stavo lentanente masturbando tenendo il pollice sul suo glande facendolo scivolare lungo la sua corona fino al filetto prima di picchiettarlo…
    
    “Sei esperta, piccola , ma stanne certa, lui ti insegnerà tante cose nuove..” disse a voce normale per poi aggiungere sottovoce ma udibile da tutti noi “..quando ti sfonderà il culo, Troia!”
    
    Tutto, le parole dolci o pesanti, gli sguardi delle persone, i toccamenti, quel cazzo fra le mani e il gesto della zia che abbassava le mani sotto la tovaglia per poi portarsi le dita alla bocca succhiandole lasciva sorridendomi compiaciuta di me, tutto mi eccitava!
    
    Il dottore stringeva ora i miei testicoli fino a farmi perdere il fiato per poi lasciarli per spingere in basso le sue dita ed aprirmi facendole roteare al mio interno mandandomi letteralmente fuori di testa. Gli piaceva vedermi gemere sottovoce… ed io non facevo niente per trattenermi sapendo di dare uno spettacolo osceno a chiunque rivolgesse lo sguardo su di me; un piacere che lui condivideva con la zia che “amorevolmente” mi soffiava baci in punta di dita
    
    Tutto questo avveniva in una terrazza panoramica piena di avventori dove mentre loro tre parlavano allegramente come se non stesse accadendo nulla io invece non riuscivo a trattenere le mie emozioni completamente sommersa e sconvolta da una tempesta ...
    ... ormonale.
    
    Guardandomi attorno vedevo le persone sorridere maliziosi vedendo il mio stato sempre più eccitato…
    
    La cosa, invece di farmi vergognare aumentava la mia libidine, sì, adoravo essere osservata e non facevo nulla per nasconderlo.
    
    Si stava facendo tardi per cui cambiò il programma della sera e fu deciso di finire la serata li… magari facendo una passeggiata sulla spiaggia sottostante.
    
    Quando Pamela si rese conto che davvero stavo per non resistere piu a quelle attenzioni e che dunque era giunto il momento giusto per far iniziare lo spettacolo a cui agognava ci convinse ad uscire dal ristorante; ci alzammo, ci ricomponemmo, il cameriere aiutò me a la zia a indossare le nostre giacche e dopo una lauta mancia ci accompagnò alla porta con mille attenzioni senza dimenticare di sistemarmi la giacca distendendola accuratamente sul mio fondo schiena… mi voltai sorridendogli maliziosa…
    
    “A presto…”
    
    Prima di scendere in spiaggia io e la zia passammo dall’auto per lasciarvi giacche e borsette e le scarpe, non certo adatte per una passeggiata lungo la battigia.
    
    L’ingegnere colse l’occasione per avvicinarsi, rompere gli indugi e incurante che la macchina fosse parcheggiata nel parcheggio in una zona sufficientemente illuminata da essere visibile a distanza, abbracciarmi da dietro; afferrandomi con forza i seni, aprendomi, così, del tutto la camicetta, spinse il suo ventre contro di me facendomi sentire la sua virilità lungo il solco dei glutei e tenendomi cosi ...
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