Rude è bello
Data: 02/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... iniziai a tirare fuori i miei libri e impilarli vicino al mio letto, cercando di nascondergli la mia erezione.
Quando finalmente tutto si fu stabilizzato, era sera e nessuno di noi si era scambiato una parola; io feci la doccia mentre lui era uscito per cenare, anticipandolo.
Quando rientrò si sedette sul bordo del letto.
Io mi sdraiai fingendo di essere assorto in un libro.
“Non abbiamo parlato per tutto il giorno, dovremmo presentarci.”
Disse con una voce che mi sembrò sexy. Tutto di quel ragazzo mi eccitava. Chiusi il libro e mi sedetti sul bordo del letto, tenendo gli occhi bassi. Avevo paura di lui e in più avevo paura di lasciarmi andare se l’avessi guardato direttamente.
“Mi chiamo Giorgio, Giorgio Lotti.”
Disse sottovoce tendendo la mano.
Lo guardai.
“Io sono Carlo, Carlo Franchi.”
Risposi sottovoce, allungai una mano e la vidi scomparire nella sua.
Le sue mani erano leggermente callose ed iniziai ad immaginarlo mentre mi accarezzava il pene.
Avrei potuto giurare che il mio cazzo fosse un po’ aumentato.
Lui si accigliò
“Che succede?”
Disse con una certa preoccupazione.
“Ah, uh, niente ah ah.
Dissi nervosamente.
Si alzò e tutto ciò potei fare fu osservare il suo culo, sembrava stretto, in forma e molto duro.
Indossavo pantaloncini da basket corti, poi si girò e vide la mia furiosa erezione che era ritta, orgogliosa e sbavava il pre eiaculazione provocando un punto bagnato sulla punta.
Rapidamente afferrai ...
... il cuscino e la coprii, in quel momento il dildo cadde sul pavimento tra di noi con un forte tonfo.
Abbassai lo sguardo ai miei piedi con imbarazzo e arrossendo di un rosso intenso.
Si voltò, io mi alzai immediatamente e mi diressi verso la porta.
Lui ci arrivò per primo e rimase lì bloccandomi il passaggio, alzai lo sguardo e vidi che aveva un gran sorriso sulla faccia.
Mi afferrò per la vita e mi tirò a sé in modo che la mia pancia fosse contro il suo inguine.
Sembrava estremamente grosso, molto più grosso del mio dildo.
“Ne vuoi un po’?”
Disse arrogantemente mentre mi afferrava la mano e se la massaggiava sul suo rigonfiamento.
Deglutii e lo fissai, era tutto ciò che potevo fare, fissarlo.
Mi fece girare e mi bloccò contro il muro, tenendomi i polsi con una mano contro la parete e con l’altra mi sollevò mentre mi stringeva con forza il cazzo pulsante attraverso i pantaloncini.
Forzò le labbra contro le mie e non esitò a farmi scivolare la lingua in bocca ed in gola, tutto quello che potei fare fu gemere forte e contorcermi mentre il mio uccello mi faceva male da tanto era duro.
Tracciò la linea della mia mascella con la lingua e la fece scorrere dentro il mio orecchio, mentre continuava a strusciare l’inguine contro il mio, sempre più forte.
Mi gettò sul letto e saltò su di me, bloccandomi ancora una volta, dominandomi completamente, facendomi diventare la sua troia.
Mi alzò la maglietta ed iniziò a succhiarmi i capezzoli, facendomi ...