Rude è bello
Data: 02/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... in modo che fossi coperto sino al mento, ma lui fino al petto.
Mi sdraiai al buio, rannicchiato contro il mio nuovo ragazzo, quando sentii una goccia atterrarmi sulla guancia. Lo guardai e vidi che stava piangendo.
“Cosa c’è che non va.”
Dissi allarmato.
“Nulla di male, piccolo.”
Bisbigliò e mi mordicchiò le labbra.
“Sono solo davvero felice.
E mi strinse più forte.
Mentre mi addormentavo comparve un sorriso sulle mie labbra e una lacrima cadde, e questa volta fu una lacrima di gioia.
Ci svegliammo con il sole che splendeva e trovai molto difficile respirare con le sue braccia che mi stringevano e una gamba gettata sul mio corpo.
Provai a dimenarmi per liberarmi da quei legami umani, quando sentii il suo respiro cambiare, lui mi strinse più forte e il suo cazzo duro premette contro il mio stomaco.
“Come se ti avrei lasciato scappare!”
Disse con foga con un grande sorriso sulle labbra. Mi baciò, io lo spinsi via ridendo, saltai fuori dal letto per prendere pantaloni e una maglietta, che non erano mai stati usati grazie a lui e in più si gelava quella mattina.
Glieli lanciai in testa e lui cercò di obiettare ma poi ci scivolò dentro senza parlare, ambedue avevamo un grande sorriso sul volto.
Il mio mondo sembrava così bello, non poteva andare molto meglio di così.
“Cazzo fa freddo!”
Dissi mentre mi stropicciavo le braccia.
Lui si insinuò dietro di me e mi circondò la vita con le braccia.
“So io come scaldarti.”
Disse e ...
... mi mordicchiò l’orecchio, facendomi arrossire mentre sentivo il suo cazzo semiduro premuto contro la mia schiena.
“Oh andiamo!”
Risi e mi dimenai.
Mi prese in braccio, mi gettò sul letto e mi baciò profondamente con tutta la lingua.
“Dovremmo iniziare la giornata nel modo giusto.”
Sussurrò mentre si rannicchiava su di me usando le gambe per bloccarmi, mentre le mani si sollevavano e mi sollevavano la camicia, la sua mano scivolò giù ad afferrarmi il cazzo, facendomelo diventare duro quasi all’istante e gemetti piano. Improvvisamente sentii qualcuno urlare in avvicinamento.
“Eeeeiii!”
E la porta si spalancò.
I miei occhi si spalancarono e fissai la porta, paralizzato dalla paura. C’era una bella e vivace donna asiatica, circondata da bagagli e con le mani sui fianchi. Indossava una maglietta, una giacca azzurra con berretto e jeans e aveva capelli neri di media lunghezza, una bella pelle bianca e un’espressione seccata sul viso.
Ci fissò mentre mi agitavo per uscire dalla stretta di Giorgio.
Lui mi bloccò e lentamente mi leccò l’interno dell’orecchio.
“Forse se la ignoriamo, se ne andrà.”
Sussurrò pizzicandomi un capezzolo, facendomi gemere piano.
La vidi precipitarsi ed afferrarlo per le spalle.
“Vattene dal mio amico, è il mio turno di amarlo!”
Ruggì, lo gettò a terra e mi diede un abbraccio da spezzarmi le costole.
“Dio! Non mi hai nemmeno chiamato quando sei arrivato! E quando ti sei preso un uomo!”
Strillò di gioia. Sentii ...