Rimbalzando sull’oceano
Data: 23/01/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu
... affatto propenso e, seppure fosse rimasto quieto, stava più che altro in agguato e improvvisamente divenne protagonista: il sinistro di Satri saettò, inatteso, fulmineo come una scarica elettrica ed ebbe un effetto travolgente. Più che un pugno parve piuttosto il calcio di un mulo. Il ragazzo colpito al volto si afflosciò come una marionetta a cui fossero stati recisi di colpo i fili e, con frastuono, finì fra tavolini e le sedie. La barista strillò. Ora il locale, dove vettori di luce s’intersecavano nella penombra, era silenzioso e i ragazzi non ridevano più. John si avvicinò al suo avversario che, stordito, gemeva e ne notò l’asimmetria del volto e la deviazione della bocca, amaro frutto dalla sua folgore. Andò a frugare fra le sue reminiscenze: “lussazione traumatica con deformazione dell’assetto della mandibola”. Scostò con decisione gli astanti, si chinò, afferrò saldamente la mascella inferiore e la spinse dolcemente verso il basso e poi all’indietro, finché la testa mandibolare non scivolò al suo posto. Il giovane urlò, si scosse, smise di lamentarsi e tastò la sua mandibola che non gli doleva più. Comparve un vago sorriso sulla sua faccia da schiaffi. – Come va ragazzo? – Umh…bene….cavolo mi hai risistemato la mandibola! Ma dimmi….chi sei? Che cos’hai dentro quel dannato pugno? Se lo avessi saputo prima, mica avrei attaccato briga, cazzo! Satri lasciò una banconota, l’ultima, sul bancone e si diresse all’uscita, accompagnato dalle occhiate di rispetto e ammirazione ...
... dei ragazzi. – Aspetta. Si volse: Lena la bella barista gli veniva incontro e con un tovagliolo bagnato tamponò le ferite delle sue labbra sanguinanti. Il volto della ragazza era vicinissimo al suo mentre lei lo scrutava con i suoi occhi dolci e intensi e la cascata castana dei suoi capelli sfiorava piacevolmente la pelle di John. L’uomo inalò il profumo di Lena, il suo profumo di donna, profondamente. – Ho praticamente finito il mio turno. Mi accompagni a casa? Un velo negli occhi di John – anche lui un tempo svolgeva un lavoro a turni – e una asciutta risposta: – Sì certo. La luce proveniente dalla via illuminava la stanza per il resto buia. I loro occhi brillavano, i volti erano vicini, il respiro caldo e l’appoggiarsi delle morbide labbra di Lena, erano balsamo sulle sue, ferite e dolenti. La spogliò senza fretta per gustare appieno quella nudità che si svelava meravigliosa. Le accarezzò il volto, il dorso, i seni tonici, il vellutato, piatto ventre e sotto le sue dita percepì il brivido da cui veniva scossa. John si ritrovò in ginocchio davanti al corpo nudo di Lena, il suo volto affondato fra le cosce di lei a gustare quel nettare che era come mangiare ricordi meravigliosi e dimenticati, mentre le sue forti mani stringevano le sode natiche della ragazza, saldamente nel timore che quel regalo inaspettato potesse sfuggirgli. Fra le lenzuola il gioco si protrasse piacevole, quando Lena improvvisamente si volse strusciandogli addosso il suo didietro e facendogli comprendere ...