1. Rimbalzando sull’oceano


    Data: 23/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    ... specchietto fissato all’esterno su uno spuntone di roccia. Poi rivestitosi con ciò di meglio che possedeva nel suo raccogliticcio guardaroba si diresse verso la città. Camminando lungo il tragitto dismesso della ferrovia su un terreno cosparso di rosticcio, rottami ed erbacce, raggiunse il centro della città, territorio per lui estraneo. Vagò a lungo percorrendo vie che si incrociavano in quadrivi che parevano replicarsi in una noiosa sequenza. Con l’ultimo denaro che gli restava entrò in un bar deciso concedersi qualcosa di meglio rispetto al piscio tossico che trangugiava nelle sordide bettole, abituale meta delle sue uscite. Seduto al tavolo in angolo ordinò del Lagavulin. Osservò con attenzione meticolosa la barista: era molto bella, la sua camicetta bianca esaltava la pienezza dei seni, gli attillati pantaloni neri evidenziavano un culo perfetto, gambe tornite; le décolleté nere consentivano a John di osservare le sottili caviglie, il collo del piede sensuale e le radici nelle dita lasciate scoperte dalle scarpe. La sua chioma castana esaltava la bellezza e luminosità del viso: cercò di penetrare oltre quella maschera professionale e gli parve di scorgere un cuore pieno di desiderio, sensuale, ma nondimeno malinconico. Fu servito. Beveva. Voleva ricacciare i ricordi ma, ciò che aveva un tempo amato si imponeva con la sua disperata assenza. Il locale venne invaso dalla penombra che si allargava come una marea grigiastra mentre i raggi, retroguardia di un sole morente, ...
    ... si infrangevano sui vetri in un’esplosione di rosa e facevano risplendere soffusamente all’interno le superfici dei tavoli. La quiete fu interrotta da una torma vociante di giovinastri che entrò chiassosa, dilagando nel locale. Lazzi, trivialità gratuite che non scalfivano minimamente l’indifferente John Satri ma, quando le volgarità da parte del più sfrontato salirono d’intensità prendendo di mira la ragazza del bar, lui cominciò a scaldarsi e ritenendo fosse valicato il limite, si alzò in piedi e fece sentire la sua voce indignata. – Piantala zotico. Smettila ragazzo, e chiedi scusa immediatamente alla signora! Quello non cercava altro. – Ti sei cacciato nei guai, vecchio. Ti sei dimenticato di chiedermi “per favore”. Mentre i suoi sodali lo incitavano e sghignazzavano il ragazzo avanzò e colpì con ferocia. John cercava di costringere l’avversario nelle sue strette, ma questi fu rapido a svincolarsi e allentargli un gancio e un diretto alla bocca, che prese a sanguinare. Mise allora in atto qualche trucchetto, imparato nelle innumerevoli risse che l’avevano visto protagonista, per arginare quella furia, ma in realtà John lo faceva con poca convinzione, svogliato e passivo subiva, convinto di meritarsi quella punizione. Udì alzarsi l’urlo della barista: – Basta ti prego. Lo stai ammazzando. Ma la furia dell’attacco aumentò d’intensità. Se la mente raziocinante di John aveva deciso di lasciarsi andare e soccombere, il suo istinto guerriero forgiato dai tanti scontri non era ...