1. Rimbalzando sull’oceano


    Data: 23/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Era sdraiato, inzuppato del suo sudore, la cefalea con le sue branchie gli attanagliava il cervello che pareva in procinto di esplodere. Allungò il suo braccio destro e incontrò una massa di carne morbida e tremolante al suo tatto. – Dio mio…. Gli occhi stentavano ad aprirsi e quando accadde lo fecero dolorosamente, lame di luce li ferirono. Prese faticosamente familiarità con gli oggetti, gli abiti sparsi in disordine. Che diavolo aveva combinato nella notte appena trascorsa? …Rosy, la “balena bianca”, così la chiamavano. Doveva aver alzato troppo il gomito per finire nella sua alcova. Lei lo guardò sorridendo e fissandolo trionfante coi suoi occhietti porcini annegati nel suo tondo faccione: – John Satri, finalmente sono riuscita a portarti a letto. Nella sua mente ora si formavano confuse immagini di lui immerso in quelle mammelle, smisurate montagne di carne gelatinosa che sembravano inghiottirlo; ricordò il suo cedere e abbandonarsi a quell’amplesso avvolgente. Uscì ancora stordito. Era quasi mezzogiorno, faceva molto caldo; il cielo era di piombo nell’aria immota e carica d’umidità. Il quartiere di reietti come lui era sorto senza criterio, nel disordine e il degrado regnava incontrastato. Edifici dalle raffazzonate architetture coi muri sbrecciati, rigagnoli che serpeggiavano maleodoranti, ma fra quello squallore fiori variopinti coltivati in pentole e tegami arrugginiti urlavano un indomabile bisogno di bellezza, rivendicavano un’umanità comunque viva. Attraverso ...
    ... storte viuzze giunse sul ponte che solcava il maestoso fiume che aveva appena descritto un’ampia ansa. Indugiò a fissarne la massa liquida che nei rigiri, nei mulinelli, nei ritorni della corrente impigliava la luce in spirali luccicanti, in corone e raggi luminosi. Pensò che, sotto la sua superficie limacciosa, forse nascondeva invisibili mostri tenebrosi come quelli della sua mente. Vissuto e sogni si impastavano, cancellando i confini spazio temporali fino a smarrire, nella confusione, il nesso con la realtà. Senza presente né futuro era inutile rifugiarsi nella memoria, perché essa era ormai solo rammarico. La sua professionalità, i suoi affetti distrutti da quel maledetto errore così imperdonabile. Era affondato sempre più incapace di chiedere aiuto costretto nel suo orgoglio disperante. Neppure la spaventosa necessità derivante dalla recente devastante epidemia l’aveva potuto rimettere in pista per un riscatto. Il suo passato era così impresentabile che l’aiuto disinteressato che aveva offerto era stato rifiutato. Avrebbe voluto tanto dare la sua vita eroicamente per redimersi, ma gli era stato riservata la sorte di rimanere ai margini, respinto e inutile a macerarsi nella sua disperazione, a scontare la sua pena vivendo. Rifiutato finanche dal terribile virus che imperversava cieco, sordo e indifferente alla grandezza, dignità, unicità delle vite che falciava. Giunto alla sua dimora, poco più di una baracca affacciata sul fiume, si rassettò, si rase con l’aiuto di uno ...
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