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Boy scout - 5
Data: 22/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69
... lasciandoci un po’ di pasta anche per noi. Mangiammo tutti riuniti ma crollai sul tavolo. *** «Sta bene?» chiese Lorenzo verso Tommaso. «Sì, ha avuto una giornata difficile oggi a lavoro. Non so neanche se abbia pranzato, spero di sì» disse Tommaso guardando Luca con la testa sul tavolo di legno che dormiva profondamente. Quella giornata doveva averlo distrutto completamente. Due emergenze e chissà cos’altro. Tommaso non sapeva cosa fosse successo in quell’ambulatorio. Sapeva solo che Luca aveva contribuito ad aiutare delle persone. Ora si meritava un po’ di riposo. Lorenzo e gli altri andarono a fare una passeggiata mentre Tommaso rimase con Luca. Adorava vedere Luca dormire. Era veramente come un agnellino indifeso, ma con una forza di spirito esorbitante. Tommaso posò una mano sulla testa di Luca accarezzandogli i capelli e disse piano per non svegliarlo: «Non ti lascio cucciolo.» Gli altri tornarono e trovarono Tommaso e Luca nella stessa posizione. Lorenzo si avvicinò a Tommaso e disse «Se stasera vuoi fare qualcosa devi svegliarlo.» «Lo so. Per stasera ho pensato a qualcosa di soft. Lo lascio dormire ancora un quarto d’ora e poi lo sveglio.» Lorenzo andò in tenda con gli altri della Pattuglia. Un quarto d’ora dopo Tommaso mise una mano sulla guancia di Luca e disse: «Svegliati cucciolo.» *** Aprii gli occhi e vidi Tommaso davanti a me. Mi guardava come si guarda un cucciolo di cane, un bel cane. Alzai delicatamente la testa e lo ...
... guardai. Tutto ritornò nella mia mente. Tommaso mi aveva baciato. Le nostre labbra si erano incontrate. Era stato un bacio a stampo ma per me valeva moltissimo. Quell’esperienza era stata fenomenale. Potevo e volevo essere suo. Dovevo essere suo. Sorrisi e lui ricambiò il sorriso. «Cosa ci aspetta?» chiesi sapendo che sarebbe accaduto qualcosa in quella tenda che stava alle mie spalle. La tenda della perversione che per un millesimo di secondo si era trasformata nella tenda delle occasioni. Anzi lo era diventata. «Solo qualcosa di soft. Così domani non ti addormenti sul lavoro» disse Tommaso guardandomi. Si alzò dal tavolo e venne dalla mia parte. Mi prese per mano e ci dirigemmo verso la tenda alle nostre spalle. La nostra tenda, la mia occasione. Oramai ci avevo preso l’abitudine di aspettarmi qualcosa per la serata. Eravamo tutti in mutande seduti sui sacchi a pelo. Cosa avrebbe pensato la mente perversa del mio custode? Cosa significava qualcosa di soft? Non credo che quella parola esistesse nel suo vocabolario, ma aspettai fiducioso. Mi ero ripreso grazie a quella dormita sul tavolo di legno. Mi aveva rinvigorito. «Oggi si ride ragazzi!» disse Lorenzo all’improvviso. «Oggi tocca alle misure» annunciò Tommaso. Oh perfetto. Me lo aspettavo ed il momento era arrivato. Quanto era lungo il cazzo del mio custode? Era quello che mi interessava, ma non solo. Volevo sapere anche quanto era lungo il cazzo di Federico. Essendo il mio migliore amico qualche pensiero ...