1. Tortura cinese


    Data: 22/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: quiora, Fonte: Annunci69

    ... pareva provare troppo dolore. Preso dalla foga e incitato dai suoi mugolii trattenuti, le feci divenire molto presto le natiche paonazze. Paola era scossa da brividi ad ogni colpo, il respiro le si faceva sempre più intenso ed affannoso, finché la vidi sollevarsi e stringere le gambe come se dovesse trattenere la pipì, ma capii che semplicemente voleva trattenere l’orgasmo.
    
    “Non riesco a completare la punizione se non collabori”.
    
    “Farò tutto ciò che vuole, Professore”
    
    La mia fantasia galoppava. Mi giocai il jolly. Chìssà se il professore era veramente porco o solo un po’ sadico.
    
    “lo sai cosa devi fare adesso?”
    
    Paola senza fiatare si diresse verso la camera da letto. Come se vi fosse stata il giorno prima.
    
    Si sfilò i jeans tenendo il perizoma, si slacciò la camicetta e si tolse il reggiseno. Poi si sdraiò sul letto supina, con le braccia protese verso la spalliera in ferro battuto.
    
    Mi sentivo come se lo spirito del Professore si fosse materializzato e fosse lì a guidarmi.
    
    Presi una sciarpa e le legai i polsi alla spalliera. Incrociai il suo sguardo e trattenni con enorme fatica l’impulso di baciarla. Troppo bella, sfacciata e provocante nella sua finta ingenuità. Le guance le erano diventate rosse come prima le natiche.
    
    Recuperai le due bacchette e andai in cucina a prendere due elastici.
    
    Le montai a cavalcioni e avvicinai tra di loro gli enormi seni stringendoli tra le ginocchia. Poi imprigionai entrambi i capezzoli tra le due bacchette e ...
    ... bloccai tra di loro le bacchette con gli elastici.
    
    Subito i capezzoli diventarono tondi e paonazzi come due ciliegie.
    
    “Questo il professore non me l’ha mai fatto.”
    
    “Oggi ti meriti questo. Il Professore sono io!”
    
    “Sì Professore. Tutto quello che vuole farmi è solo bene per me.”
    
    Afferrai le bacchette al centro e le sollevai i capezzoli, tenendoli in tensione sempre più al limite, finché sfuggirono di colpo dalla morsa mentre le bacchette schioccavano tra di loro.
    
    Resistetti alla tentazione di succhiarle quelle ciliegie così violentate e certamente dolenti.
    
    Le sfilai il perizoma e per un attimo mi fermai ad ammirare estasiato il suo monte di Venere perfettamente depilato.
    
    Mi inginocchiai tra le sue gambe divaricandogliele e finalmente scoprii il clitoride. Era esattamente come lo desideravo, per soddisfare la mia fantasia: eretto, sporgente e di generose dimensioni!
    
    Ripresi le bacchette e imprigionai tra di loro il clitoride, fissandole sempre con gli elastici. Le bacchette si incurvavano e guardando l’espressione di Paola sembrava che non avvertisse più di tanto la tortura, o la sopportava stoicamente. Mano a mano, avvicinando gli elastici al clitoride, aumentai la pressione e la puntina sporgente diventava sempre più paonazza, ma Paola nonostante, qualche tremito, non sembrava ancora al limite del dolore. Non resistetti più: intinsi un dito nella secrezione della sua vagina e iniziai a massaggiarle la puntina sporgente, lucida tesa e ormai viola. Paola si ...