Verde e azzurro - i
Data: 04/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Doctor_S, Fonte: Annunci69
L’annata era stata complessa. I problemi legati al lavoro, come i granelli di sabbia che scorrono nella strozzatura di una clessidra, avevano lentamente prosciugato le energie che con fatica avevo accumulato durante l’inverno. Dovevo staccare la spina e rilassarmi. Ed era proprio quello che avrei fatto, pensai, mentre chiudevo la valigia.
Mi ha sempre fatto strano quella sensazione di ansia ed impazienza che l’avvicinarsi del giorno della partenza genera. Quel giorno sembrava sempre così lontano mentre ne parlavo con i soliti “dodici apostoli” del sabato sera… e invece ecco. Fra poco si parte! Finalmente. Il pensiero di lasciarmi cullare a pelo d’acqua, steso appena sotto lo specchio della superficie con lo sguardo perso tra le cime degli alberi che circondano il laghetto, era così reale davanti ai miei occhi che non mi ero reso conto dell’imminente vicinanza dell’ora “X”. Non feci nemmeno in tempo a pensarlo, che il cellulare iniziò a squillare. Fabian.
esordì una voce femminile dall’altra parte del telefono.
. Devo sbrigarmi. Le chiavi? Prese. Valigia, documenti, portafogli… spazzolino. Pronto. Che fortunato Fabian ad aver trovato Anna. Il fato aveva fatto sì che in una delle nostre classiche pasquette, la nostra comitiva e quella di Anna si trovassero a dover condividere lo stesso barbecue alla pineta e… niente: ormai sono due anni che siamo diventati praticamente come una famiglia, ma per scelta.
Presi il trolley e la felpa e scesi al ...
... parcheggio.
esordii.
Mi fece ridendo Fabian che, mentre mi aiutava a caricare la valigia nella mia macchina, aggiunse
.
Ovviamente per me non faceva alcuna differenza, dato che avevo spazio in abbondanza a casa.
.
.
Il viaggio fu scorrevole, anche grazie a Simone e Luca che non la smettevano di parlare con le loro battute infelici, supportati dalle loro ragazze. Bastavano loro due per fare il casino di dieci! Fuori dal finestrino si rincorrevano le nuvole che sembravano volersi nascondere dietro i crinali delle colline, dove svettavano imponenti le turbine eoliche. A perdita d’occhio il verde dei prati e delle chiome boscose si alternava all’oro dei campi di grano pronti per essere raccolti. Di tanto in tanto, greggi di pecore si scorgevano mentre oziosamente brucavano l’erba sotto l’occhio vigile dei cani da pastore. Qua e là masserie e case in pietra punteggiavano il panorama, cingendosi attorno ad antichi campanili.
Non vedevo l’ora di respirare l’aria pulita, ricaricarmi nella natura e svegliarmi tardi, con il cinguettio degli uccelli.
Eccoci. Ultima svolta. Il sentiero, le siepi, il cancello. Finalmente arrivati.
Adoravo la mia casetta di campagna, persa nel verde delle colline.
Qualche anno fa era stata davvero un affare: per una cifra irrisoria avevo acquistato questa vecchia masseria diroccata su due livelli, circondata da qualche ettaro di terreno pianeggiante, e con qualche sacrificio ero riuscito a ristrutturarla con gusto. Gli unici vicini erano ...